Frase choc del consigliere Fabiano Barbisan: "Alle donne piacciono i neri per quella dote". Espulso dalla Lega
Le polemiche scaturite dalle parole del consigliere Fabiano Barbisan sui migranti con frasi sessiste e razziste. Prima la gaffe e poi le scuse
Fabiano Barbisan, consigliere regionale in Veneto, è stato al centro di una controversia scatenata dalle sue dichiarazioni durante una recente trasmissione televisiva che ha affrontato il tema dell’immigrazione. Nel corso del programma, Barbisan ha espresso opinioni sorprendenti, utilizzando linguaggio offensivo e discutibile a proposito dei migranti e delle donne. Aspramente criticato da esponenti del Partito Democratico, il consigliere è poi corso ai ripari offrendo delle scuse pubbliche.
Cosa ha detto Fabiano Barbisan
Il 17 ottobre, nel corso del programma “Focus” trasmesso dalla rete Medianordest, Fabiano Barbisan ha fatto affermazioni che hanno generato sdegno e polemiche. Durante la discussione sull’immigrazione, Barbisan ha utilizzato un linguaggio inappropriato e offensivo, riferendosi ai migranti e alle donne in modi poco rispettosi.
Questi ultimi sono stati definiti dal consigliere come “ragazzotti neri” (o, come ha corretto, “di colore”) e poi ha avanzato affermazioni sessualmente suggestive sulle donne e i migranti. “I ragazzotti neri, anzi bisogna dire di colore adesso, forse alle donne piacciono perché hanno un’altra dote sotto, dai!” ha affermato in tv Barbisan.
Quei “ragazzotti, non si può dire neri, bisogna dire di colore adesso, forse alle donne piacciono perchè hanno magari un’altra dote sotto, dai“. Così si è espresso il consigliere regionale del Veneto, Fabiano Barbisan, eletto nella lista Zaia. pic.twitter.com/9ozt0g4X4Z
— Alekos Prete (@AlekosPrete) October 19, 2023
Inoltre, il consigliere ha voluto esprimere un’opinione discutibile anche in merito alle motivazioni dei flussi migratori. Alla teoria che sia spesso la fame a determinare le migrazioni, Barbisan ha risposto in dialetto: “Sono più gonfi di me quelli che vengono qui”.
Le reazioni
L’uscita singolare del consigliere regionale del Veneto ha immediatamente scatenato una reazione negativa da parte del pubblico e dei politici, in particolare del Partito Democratico.
“Barbisan ha liquidato la questione dei migranti che scappano dalle guerre e dalla fame, definendoli come belli pasciuti, per l’esattezza” hanno affermato i consiglieri Dem Vanessa Camani, Francesca Zottis, Anna Maria Bigon, Chiara Luisetto, Jonatan Montanariello e Andrea Zanoni.
Allo stesso tempo, i consiglieri hanno citato la “gaffe” su migranti e donne parlando di “uno-due memorabile che ci riporta al tempo dei cavernicoli. Parole che sono a dir poco indegne, a maggior ragione perché pronunciate da un rappresentante delle Istituzioni. Una vera vergogna, che cancella ogni rispetto per le donne, per chi soffre e cerca di scappare dagli orrori”.
Le scuse
Dopo l’esplosione della polemica, Fabiano Barbisan ha formulato delle scuse, riconoscendo la gravità delle sue parole. Il consigliere ha dichiarato di essere “profondamente rammaricato” e ha espresso il suo pentimento per quanto accaduto durante la trasmissione televisiva.
Barbisan, eletto sotto la lista di Zaia e poi confluito nel gruppo misto, ha sottolineato che le sue parole non rappresentano i valori del movimento e del gruppo a cui appartiene. Ha inoltre affermato che le sue dichiarazioni erano frutto di un momento emotivo durante la diretta televisiva e ha chiesto scusa a chiunque si sia sentito offeso o ferito dai suoi commenti.
Espulso dalla Lega
A poco sono valse le scuse, ad ogni modo. Fabiano Barbisan è stato espulso dalla Lega a seguito delle sue dichiarazioni ritenute “vergognose” e inaccettabili dal segretario regionale della Lega, Alberto Stefani.
Anche il coordinamento delle donne di Cgil Veneto aveva condannato le parole di Barbisan, ritenendole razziste verso i migranti e offensive verso le donne, incompatibili con i valori democratici e costituzionali.
La decisione dell’espulsione è stata presa con la massima severità: “Le scuse non bastano al partito” ha commentato in serata Stefani.