Gerardo Nilo morto a Torino in corso Allamano, fermato il fratello Nicola: erano tornati a vivere con la madre
Il giallo di corso Allamano a Torino, si indaga per omicidio per la morte di Gerardo Nilo: il fratello Nicola ascoltato dagli investigatori
Giallo a Torino. Si indaga per omicidio sulla morte di Gerardo Nilo, 58enne trovato privo di vita nelle prime ore di giovedì 21 novembre nelle scale della palazzina in corso Allamano nella quale abitava con la madre e il fratello. Sul corpo sono stati trovati segni di ferite e contusioni, alcune delle quali non sarebbero compatibili con una caduta accidentale. Il fratello Nicola è stato ascoltato per ore dagli investigatori in caserma.
- Gerardo Nilo morto a Torino
- Si indaga per omicidio, il fratello Nicola ascoltato in caserma
- Le indagini
Gerardo Nilo morto a Torino
Gerardo Nilo è stato trovato morto nel pianerottolo al primo piano della palazzina popolare in corso Allamano 60, alla periferia di Torino, dove viveva.
Come riporta Rainews, lo hanno trovato riverso in una pozza di sangue, con lividi su tutto il corpo e una profonda ferita alla testa, due rampe di scale sotto l’appartamento in cui abitava con l’anziana madre e il fratello Nicola.
Il fatto in corso Allamano a Torino
A lanciare l’allarme nel cuore della notte è stato proprio Nicola Nilo, che era tornato ad abitare lì da un paio di anni, dopo la fine della relazione con la sua compagna.
Ad indagare sulla vicenda i carabinieri, inizialmente si era pensato a un incidente, oppure a un suicidio.
Gerardo Nilo viveva con una pensione d’invalidità e aveva problemi di salute mentale, tanto che alcune volte era stato soccorso in ambulanza. Poco tempo fa l’ultimo ricovero in ospedale.
Si indaga per omicidio, il fratello Nicola ascoltato in caserma
I rilievi della scientifica e un esame più approfondito del cadavere hanno però fatto cambiare lo scenario, facendo ipotizzare l’omicidio.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, alcune ferite, in particolare quelle alla testa, non sembrerebbero compatibili con una caduta accidentale o con un gesto volontario, e farebbero pensare piuttosto a colpi ricevuti durante una colluttazione.
Nicola Nilo è stato convocato nella caserma dei carabinieri di via Valfrè e ascoltato per ore dai militari e dal pm della procura di Torino Paolo Scafi.
L’appartamento è stato messo sotto sequestro, l’anziana madre dei due fratelli, costretta a letto, è stata allontanata e collocata in una struttura.
Le indagini
I vicini di casa hanno raccontato di aver sentito almeno due tonfi dopo le 23.30 di mercoledì, due botti forti a distanza di circa quindici minuti l’uno dall’altro.
Mentre la chiamata al 112 di Nicola Nilo sarebbe arrivata attorno alle 3.30 di giovedì.
Gli investigatori stanno cercando di ricostruire quanto accaduto, anche scavando nella vita e nelle relazioni della vittima. Al momento non ci sono indagati, ma gli investigatori non escludono nessuna ipotesi.
Stando a quanto emerso, in passato c’erano state delle frizioni tra i due fratelli, ma da quando erano tornati a vivere sotto lo stesso tetto non c’erano stati particolari litigi, come confermato dai condomini.