Firenze, resti umani: il figlio delle vittime trovato in Svizzera
Trovato il figlio della coppia albanese scomparsa nel 2015 e i cui resti umani sono stati trovati nella periferia di Firenze nei giorni scorsi
“Sono molto preoccupato, i miei genitori sono scomparsi da giorni, non si sa dove sono. Non rispondono al telefono, è strano, non è così che si comportano i miei genitori”. Così Taulant Pasho, 33 anni, avrebbe manifestato i suoi timori per l’improvviso allontanamento dei genitori nel novembre 2015, alcuni giorni dopo una sua scarcerazione, secondo quanto ricorda oggi l’avvocato Sabrina Del Fio di Firenze che per un periodo ne curò la difesa legale. A darne notizia è l’Ansa.
“Mi contattò per un caffè in tribunale, a Firenze, fu l’ultima volta che lo vidi – ha aggiunto Del Fio -. Mi ricordo che era stato scarcerato da pochi giorni e mi contattò per incontrarsi. Pendemmo un caffè al bar del Palazzo di Giustizia di Firenze. Oltre a parlare delle sue vicende processuali, mi confidò cosa stava succedendo alla sua famiglia. Mi diceva che era un comportamento strano per i suoi genitori, sempre loro gli rispondevano al telefono o si facevano contattare”.
Sempre l’avvocato spiega che “due o tre anni fa Taulant” la “contattò su cellulare da un numero anonimo, fu una telefonata breve. Si informò dei carichi pendenti e delle sue vicende giudiziarie”. “Mi disse – sempre Del Fio – che non aveva soldi e che era disperato per la sorte dei suoi genitori di cui continuava a non sapere niente. Fu una telefonata che durò pochissimo”.
La coppia, formata da Shpetmi e Tauta Pasho, marito e moglie albanesi, sparì nel fiorentino ai primi di novembre del 2015, il 2 secondo la figlia che fece denuncia ai carabinieri l’8 novembre. Il 2 novembre è lo stesso giorno in cui Taulant Pasho venne scarcerato dal penitenziario Sollicciano dove stava scontando la pena per detenzione di droga.
Firenze, caso valigie con resti umani: parla il legale del fratello di una delle due vittime
“Noi non abbiamo nessun prossimo passo, lo dovete chiedere ai carabinieri. Lui ha raccontato quello che sapeva e basta. Quindi noi adesso aspettiamo. Non abbiamo sospetti su nessuno, assolutamente no”. A parlare, come spiega sempre l’Ansa, è l’avvocato Elisa Baldocci, legale di Dritan Pasho, fratello di Shpetim e cognato di Teuta Pasho, in merito al colloquio investigativo avuto dal suo assistito alla caserma di Borgo Ognissanti a Firenze.
Dritan è stato sentito dagli inquirenti in merito al duplice omicidio del fratello e della cognata, rinvenuti a pezzi in diverse valigie nelle abbandonate tra il carcere di Sollicciano (Firenze) e la superstrada Fi-Pi-Li (è ancora in corso l’identificazione dei cadaveri ma non sembrano esserci dubbi che siano quelli della coppia scomparsa nel 2015).
Il parente “è stato ascoltato come persona informata sui fatti – prosegue il legale – poi sostanzialmente non c’è stata nessuna evoluzione. Io non ero presente quando era ascoltato, l’ho accompagnato alla caserma dei carabinieri di Borgo Ognissanti”.
“Dritan Pasho non aveva avuto più contatti col fratello e sua moglie, per lui erano spariti nel 2015 e basta. Li ha visti prima che sparissero” ma “non erano sicuramente con lui quando sono spariti”. Inoltre, in riferimento alla vicenda di Taulant Pasho, figlio di Shpetim, a sua volta scomparso dal 2016 dopo essere evaso dagli arresti domiciliari, il legale dello zio evidenzia che Dritan “dopo la sua scomparsa non ha saputo più niente” di lui.
Trovato Taulant Pasho: è in un carcere in Svizzera
Taulant Pasho, figlio della coppia di albanesi scomparsa nel 2015 alla quale vengono attribuiti i resti trovati nelle valigie abbandonate a Firenze, è vivo e si trova detenuto in un carcere della Svizzera. Lo hanno accertato nelle loro ricerche i carabinieri insieme all’Interpol. L’uomo era dato per irreperibile.
Evase dagli arresti domiciliari a Firenze nel 2016. La procura di Firenze ha provveduto a effettuare l’internazionalizzazione di un provvedimento di carcerazione definitivo a suo carico dato che in Italia deve scontare 3 anni e 11 mesi di reclusione per reati di droga.
Secondo quanto apprende l’Ansa, risulta che Taulant Pasho si trovi in una prigione nel cantone di Aargau dal 16 ottobre 2020 per il reato di furto con scasso e violazione di domicilio.