Euro 2020, paura assembramenti per la finale: il piano del governo
Euro 2020, la finale Italia-Inghilterra spaventa governo e virologi: il piano del Viminale potrebbe incidere su come e dove vedere la partita
L’Italia è in finale di Euro 2020 e domenica sera giocherà contro l’Inghilterra a Wembley, storico stadio di Londra. Poche migliaia di tifosi azzurri accederanno all’impianto, in milioni invece si sono organizzati in Italia tra maxi-schermi all’aperto e locali.
Dopo i video girati parecchio sui social dopo la vittoria contro la Spagna, denunciati anche dai politici, il governo studia la stretta: c’è il timore di assembramenti, soprattutto in caso di vittoria, e quindi di focolai. Pronto un piano del Viminale, con un massiccio impiego delle forze dell’ordine.
Euro 2020, paura assembramenti per la finale: il piano del Viminale
A due giorni dalla finale tra Italia e Inghilterra, il Viminale e i virologi vari sono preoccupati per quello che potrebbe scatenarsi a Europeo vinto, con milioni di persone in strada senza mascherina, un maxi-assembramento che fa paura solo all’idea.
Al momento si starebbero valutando diverse soluzioni, come riportato dal Corriere della Sera, per provare a gestire la marea umana.
Nella giornata di venerdì 9 luglio dovrebbe arrivare la sintesi: nelle prefetture dovrebbero tenersi infatti gli incontri dei comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica.
C’è chi sta pensando ad aprire gli stadi per accogliere tifosi, solo con prenotazione o green pass (quindi, anche con un tampone negativo nelle 48 ore precedenti).
A Roma per esempio si sta pensando ad aprire l’Olimpico per 16 mila persone.
In altre città più grandi, come Milano, Torino e Napoli, potrebbe farsi strada l’ipotesi di aree transennate, aperte a poche migliaia di persone, come a Roma per la fan zone.
Euro 2020, paura assembramenti per la finale: i timori degli esperti
Sicurezza, ma anche salute. Gli esperti sanitari temono focolai, su tutti il sottosegretario Pierpaolo Sileri: “Se in piazza c’è anche un solo positivo alla variante Delta e intorno solo il 20% di vaccinati, ci sono buone chance che si determinino tanti micro-satelliti d’infezione che potrebbero diventare focolai” quando le persone si incrociano con chi non ha ricevuto il siero.
Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, invita a guardare la partita all’aperto, “ma solo con le mascherine in quelle situazioni dove non si può mantenere il distanziamento”.