Esplosione vicino alla moschea di Mastung in Pakistan con 52 morti: bomba durante la processione per Maometto
Attentato alla moschea di Mastung. Il bilancio delle vittime sale a oltre 50, mentre i feriti gravi e lievi sono decine. Nessuno ha reclamato l'attacco
Un’esplosione vicino alla moschea di Mastung, in Pakistan, ha ferito decine di persone e provocato la morte di altre 50. La bomba esplosa si sospetta essere stata azionata in un attacco suicida contro un raduno religioso. Il ministro dell’Interno Sarfraz Bugti ha definito l’esplosione un “atto atroce” e di natura terroristica. Nessun gruppo ha però ancora rivendicato l’azione.
I fatti
Nel Pakistan Sud-Occidentale, vicino alla moschea di Mastung, è stata registrata nella giornata una forte esplosione. La comunità era impegnata in una processione religiosa e le strade erano piene quando è stata fatta esplodere la bomba.
Il vice-commissario di Mastung, Atta Ul Munim, ha confermato il bilancio delle vittime e dei feriti: sono almeno 52 i morti e decine le persone rimaste ferite in maniera grave e lieve. I feriti gravi sono stati trasferiti negli ospedali di Quetta, capoluogo della provincia, mentre altri sono ricoverati in un ospedale locale a Mastung.
#Pakistan At least four people were died and more than 50 others were wounded in an explosion near a masjid in #Mastung area of #Balochistan during the main procession of Eid Milad-ul-Nabi. pic.twitter.com/eipuYn4HVW
— Ghulam Abbas Shah (@ghulamabbasshah) September 29, 2023
Una zona “esplosiva”
Al momento non è stata rivendicata nessuna responsabilità, ma la regione è da decenni irrequieta. Lo scorso mese un altro attacco è stato sventato in Balochistan, ai danni, in questo caso, di ingegneri cinesi.
A luglio 40 persone sono state uccise in un attentato suicida nella provincia Khyber Pakhtunkhwa. Ancora, tornando indietro di qualche altro mese, a marzo 2023 sono stati uccisi 9 agenti di polizia e sono rimasti feriti 11 civili in un’altra esplosione sospetta.
Attacco terroristico
Anche se nessun gruppo ha ancora reclamato l’attacco, il ministro degli Interni pakistano Sarfraz Bugti ha parlato apertamente di attacco terroristico. Non azione folle di un singolo, ma di un gruppo organizzato.
L’attenzione è stata subito rivolta ai combattenti armati del Movimento dei talebani del Pakistan e ad altri gruppi armati che operano al confine con l’Afghanistan. Tuttavia il TTP ha negato il coinvolgimento nell’esplosione di venerdì, affermando in un comunicato che un simile attacco è contrario alle sue politiche.