Ed Viesturs sulla polemica Reinhold Messner-Guinness e gli 8 mila: "È stato il primo a scalare le 14 vette"
Ed Viesturs che, secondo il Guiness dei Primati, sarebbe il "vero" Re degli Ottomila, ha parlato del caso che ha visto protagonista Messner
Non smette di far discutere la decisione del Guiness dei Primati di togliere a Reinhold Messner il titolo di “Re degli Ottomila” perché avrebbe mancato di pochi metri la vetta dell’Annapurna. Sul caso è intervenuto anche l’alpinista Ed Viesturs che, secondo il Guiness dei Primati, sarebbe il “vero” Re degli Ottomila.
- Cosa ha detto Ed Viesturs su Reinhold Messner
- Il commento di Messner alla decisione del Guinness dei Primati
- Le parole di Hans Kammerlander
Cosa ha detto Ed Viesturs su Reinhold Messner
Ed Viesturs ha dichiarato: “Sono fermamente convinto che Reinhold Messner sia stato il primo a scalare tutti e 14 gli Ottomila e che questo debba essere riconosciuto”.
L’alpinista ha poi aggiunto: “Messner e gli altri alpinisti hanno fatto di tutto per scalare le vere vette, al meglio delle loro conoscenze e nelle condizioni che hanno trovato sul posto”.
A proposito di Messner, Ed Viesturs ha detto poi alla ‘Dpa’: “È stato il nostro precursore, non solo stilisticamente, ma anche fisicamente e psicologicamente, scalando senza ossigeno supplementare. Altri scalatori, come me, hanno potuto seguire le sue orme ispirandosi a lui”.
L’alpinista americano ha poi sottolineato, come fatto già in precedenza dallo stesso Reinhold Messner, che “l’arrampicata è un viaggio personale e non dovrebbe riguardare liste o record”.
Il commento di Messner alla decisione del Guinness dei Primati
All’agenzia ‘ANSA’, Reinhold Messner aveva commentato così la decisione del Guinness dei Primati: “Sciocchezze. Non ho mai rivendicato nessun record, perciò non mi possono disconoscere nulla. Inoltre, le montagne cambiano. Sono passati quasi 40 anni, se qualcuno è salito sull’Annapurna di certo siamo stati io e Hans”.
Reinhold Messner.
L’alpinista ha poi spiegato: “La montagna cambia, come ogni cosa in natura. Soprattutto sull’Annapurna basta che crolli la cornice di neve e la vetta si abbassa di 5 metri. La cresta che porta alla vetta è lunga 3 chilometri, Jurgalski (il cronista secondo il quale Messner e e Hans Kammerlander nel 1985 avrebbero mancato la vetta dell’Annapurna, ndr) ha semplicemente confuso la cima est con quella principale”.
Reinhold Messner ha poi sottolineato ancora: “L’alpinismo è cambiato negli anni. Prima tutto girava intorno alla conquista, ovvero le prime scalate delle vette inviolate, poi invece si è iniziato a puntare sulla difficoltà dell’impresa, come abbiamo fatto io e Hans scalando l’Annapurna da una parete interminabile e difficilissima durante una tempesta, che di per sé era già un’impresa”.
La chiosa finale di Messner: “L’alpinismo non è uno sport e per questo non esistono né competizioni né vincitori”.
Le parole di Hans Kammerlander
Anche Hans Kammerlander ha parlato della sua contestata scalata all”ANSA’: “Così si distrugge l’alpinismo. Non mi interessa il numero di Ottomila scalati, ne ho abbastanza, ma tutto il dibattito è ridicolo. Ovviamente non esiste la certezza assoluta, erano altri tempi, senza gps. A quelle quote basta una tempesta di neve e la luce del sole offuscata. Siamo tuttora convinti di essere stati sulla vetta, ma chi sa se dietro al masso c’erano altri 5-6 metri da salire. Questo non toglierebbe comunque nulla alla nostra impresa”.