“Basandomi sulla chiara posizione del Consiglio dell’Ue, secondo cui Israele ha il diritto di difendersi in linea con il diritto umanitario internazionale e garantendo la protezione di tutti i civili, sono sconvolto dall’elevato numero di vittime a seguito del bombardamento da parte di Israele del campo profughi di Jabalia”: così ha commentato su X l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell. “La sicurezza e la protezione dei civili non è solo un obbligo morale, ma anche legale” afferma tra l’altro l’esponente catalano.
Guerra Israele-Hamas, ultime news di oggi: 4 italiani hanno lasciato Gaza e sono al sicuro in Egitto
Venticinquesimo giorno di guerra tra Israele e Hamas, strage di civili: il bilancio di morti e feriti
La guerra fra Israele e Hamas è giunta al 25esimo giorno. Il bilancio dei morti palestinesi a Gaza ha superato quota 8.525, mentre i feriti sono più di 20 mila; in Cisgiordania occupata si contano almeno 112 vittime, mentre i feriti sono 1.900. In Israele i morti sono più di 1.400 con circa 240 persone in ostaggio.
Gli scontri si sono intensificati, con un aumento del numero di carri armati israeliani e una resistenza tenace da parte dei miliziani palestinesi. I campi colpiti includono Jabalia, Al Shati e Nuseirat nella Striscia di Gaza. A Jabalia si prosegue a scavare disperatamente tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti.
Secondo un documento ufficiale, si ipotizza l’evacuazione della popolazione di Gaza in Egitto, che nel frattempo posiziona carri armati al confine di Rafah, probabilmente preoccupato per il possibile afflusso di rifugiati.
4 italiani sono riusciti a lasciare Gaza tramite il valico e sono ora in Egitto. Si tratta di 4 volontari di Ong internazionali, uno dei quali con moglie palestinese.
Il racconto della giornata
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520 giornalisti firmano l'appello per l'accesso della stampa a Gaza
La stampa internazionale dovrebbe poter entrare a Gaza e in altre zone di guerra per poter “fare il proprio lavoro”. L’appello è stato firmato da 520 giornalisti europei in soli 3 giorni. Molte le firme di giornalisti italiani (fra cui Giovanna Botteri della Rai, Alberto Negri del Manifesto, Sigfrido Ranucci di Report, Giampaolo Cadalanu di Repubblica). Attualmente gli inviati di guerra non possono entrare a Gaza. Quella in corso in Medio Oriente, si spiega nell’appello, “è una guerra che ha ripercussioni in tutti i nostri paesi e sarà fondamentale per il nostro futuro”, ma per ora “possiamo raccontare quello che vi accade solo dall’esterno”.
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Israele uccide il capo dell'unità anticarro
Israele ha reso noto di avere inflitto un duro colpo ai vertici militari di Hamas: “Un jet da combattimento dell’Idf ha colpito Muhammad Asar, il capo dell’unità missilistica anticarro di Hamas nella Striscia di Gaza. Asar era responsabile di tutte le unità missilistiche anticarro di Hamas nella Striscia di Gaza, le comandava nella routine e le assisteva nelle emergenze”.
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Il ministro Tajani in contatto con i 4 italiani fuggiti da Gaza
“Ho appena parlato con i connazionali e con il funzionario dell’ambasciata al Cairo che li sta assistendo. Stanno tutti bene”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Continuiamo a lavorare adesso per gli altri italiani e congiunti che sono ancora nella Striscia. Contiamo di farli uscire con le prossime aperture, programmate da domani e per i prossimi giorni”.
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4 italiani lasciano la Striscia di Gaza da Rafah
4 italiani hanno attraversato il valico e sono ora in Egitto. Si tratta di 4 volontari di Ong internazionali, uno dei quali con moglie palestinese. Sono assistiti dal personale dell’Ambasciata d’Italia al Cairo. “Sono felice di confermare che un primo gruppo di italiani che avevano intenzione di lasciare Gaza è uscito dalla Striscia”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
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Hamas pronta a trattare sugli ostaggi a patto che ci sia il cessate il fuoco
La condizione per il rilascio degli ostaggi è “un cessate il fuoco” a Gaza. Lo ha detto il capo di Hamas, Ismail Haniyeh. Haniyeh ha aggiunto che gli ostaggi israeliani nella Striscia di Gaza sono sottoposti alla “stessa morte e trattamento” che fronteggiano i palestinesi fronteggiano.
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Haaretz, colpito di nuovo campo a Jabalia
Il campo profughi di Jabalia a Gaza è stata di nuovo colpito da attacchi dell’aviazione israeliana. Lo riporta Haaretz secondo cui vengono segnalati numerosi morti.
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Borrell: "Sconvolto dalle vittime di Jabalia"
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Le milizie irachene filo-Iran in Siria: "Attaccate la base militare Usa ad al-Tanf"
La cosiddetta Resistenza Islamica in Iraq (Iri), milizia appoggiata dall’Iran, ha dichiarato di aver lanciato un attacco alla base militare statunitense di al-Tanf, vicino al confine siriano-iracheno, utilizzando due droni. L’Iri, come riporta l’agenzia siriana Np, ha affermato in un comunicato che l’attacco ha colpito direttamente l’obiettivo, ma non ha menzionato vittime o danni materiali. Secondo i media statunitensi, il governo iracheno avrebbe comunicato che l’attacco è stato sventato. La Resistenza Islamica ha effettuato una serie di attacchi contro le basi militari statunitensi in Siria e Iraq dall’inizio della guerra tra Hamas e Israele. Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha dichiarato lunedì scorso che 23 attacchi hanno preso di mira le basi statunitensi in Siria e Iraq dallo scorso 17 ottobre.
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Hezbollah: 120 soldati Israele uccisi o feriti in 21 giorni
Hezbollah ha annunciato di aver ucciso o ferito in tutto 120 soldati israeliani in tre settimane di scontri armati contro Israele a ridosso della linea di demarcazione tra i due paesi. L’esercito israeliano ha per ora riferito di 7 soldati israeliani uccisi al fronte nord con il Libano.
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Hamas: "Il raid israeliano su Jabalia ha ucciso 7 ostaggi"
Hamas ha affermato che sette ostaggi sarebbero morti in seguito all’attacco israeliano sul campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza. Il gruppo militante ha fatto sapere che tre degli ostaggi erano stranieri. “Le Brigate Al-Qassam annunciano l’uccisione di sette dei suoi detenuti civili ieri nel massacro di Jabalia, tra cui tre titolari di passaporti stranieri“, riporta Sky News. Israele ha affermato che l’attacco ha preso di mira e ha ucciso un comandante di Hamas di nome Ibrahim Biari, uno dei leader responsabili dell’organizzazione degli attacchi del 7 ottobre. Funzionari dell’ospedale indonesiano di Gaza hanno detto che più di 50 persone sono state uccise nell’attacco e altre 150 sono rimaste ferite.
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Il generale Figliuolo in visita ai militari italiani nella base di Shamaa: "La situazione resta tesa
Il generale Francesco Figliuolo, a capo del Comando operativo di vertice interforze (Covi) dello Stato maggiore della difesa, è stato accolto oggi nel sud del Libano alla base militare di Shamaa, sede del quartiere generale del contingente italiano della missione Onu (Unifil). “La situazione nel sud del Libano è abbastanza tesa” ha commentato il generale Figliuolo, parlando ai microfoni della Rai. Dal 7 ottobre l’area di operazioni di Unifil è direttamente coinvolta negli scambi di fuoco tra gli Hezbollah libanesi e Israele. Finora tre basi militari di Unifil, di cui due dove operano militari italiani, sono state colpite da proiettili sparati dalle parti in conflitto. Un militare nepalese è stato ferito nei giorni scorsi. La base di Shamaa si trova a circa 100 km a sud di Beirut ma solo a 7 km a nord dalle zone di guerra tra i miliziani filo-iraniani e Israele. L’Italia fa parte di Unifil con un contingente di più di mille e duecento militari assieme a contingenti di numerosi altri Paesi dispiegati lungo tutta la fascia frontaliera del Libano meridionale.
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Hamas celebra la Bolivia per la rottura diplomatica con Israele
Hamas ha celebrato la decisione del governo della Bolivia di rompere le relazioni diplomatiche con Israele: “Lodiamo vivamente la posizione coraggiosa assunta dal governo boliviano nel recidere le relazioni con l’entità sionista, avvenuta in risposta all’aggressione fascista israeliana e agli atroci massacri commessi ogni minuto contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza già bloccata”, si legge in una nota del gruppo islamista palestinese.
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Striscia di Gaza, Tajani: “Aperto valico di Rafah, spero presto escano i primi italiani”
“Siamo favorevoli, lo abbiamo detto in tutte le riunioni, a una tregua umanitaria per poter aiutare la popolazione civile palestinese che nulla ha a che fare con questa guerra”, ha aggiunto il ministro degli Esteri intervenendo all’inaugurazione di Lucca Comics&games.
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Ministero Sanità Hamas: le vittime a Gaza sono 8.796
Il ministero della Sanità nella Gaza gestita da Hamas ha reso noto che il bilancio delle vittime della guerra è salito a quota 8.796.
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Israele arresta in Cisgiordania 46 ricercati, 30 di Hamas
L’esercito ha fatto sapere di aver arrestato in Cisgiordania 46 palestinesi ricercati, e che 30 di questi sono operativi di Hamas. Secondo il portavoce militare, 4 dei ricercati sono stati arrestati nel villaggio di Tubas e 11 in quello di Bidu. Dall’inizio del conflitto, sono stati arrestati circa 1.180 ricercati in Cisgiordania e di questi almeno 740 sono membri di Hamas.
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Milizie filo irachene colpiscono una base Usa in Siria
Al confine tra Iraq e Giordania è stata colpita una base statunitense, più precisamente a Tanf, vicino Damasco. L’attacco è stato perpetrato con almeno due droni armati: è quanto riferisce la “Resistenza islamica in Iraq”, una coalizione vicina agli hezbollah libanesi.
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Reporter Senza Frontiere denuncia: "Crimini di guerra contro giornalisti a Gaza"
Reporter Senza Frontiere (RSF) ha presentato una denuncia a alla Corte penale internazionale (Cpi) per crimini di guerra contro i giornalisti palestinesi a Gaza e contro un giornalista israeliano in Israele. È la terza denuncia presentata dal 2018.
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Kim Jong-un: "Seul dia assistenza ai palestinesi"
“Sembra che Pyongyang stia cercando di trarre vantaggio dalla guerra tra Israele e Hamas in diversi modi”, sono parole pronunciate dal deputato Yoo Sang-bum del People Power Party durante l’audizione parlamentare dell’intelligence sudcoreana, riportate dall’agenzia di stampa ‘Yonhap’. Secondo l’indiscrezione, Kim Jong-un avrebbe impartito ai suoi funzionari precisi ordini di offrire assistenza alla Palestina.
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Circa 450 persone hanno lasciato Gaza dal valico di Rafah
Questa mattina circa 90 palestinesi feriti e quasi 450 persone con doppia cittadinanza e stranieri hanno finalmente potuto lasciare Gaza e recarsi in Egitto attraverso il valico di Rafah. Questa è stata la prima apertura al pubblico del valico da quando è iniziata la guerra tra Israele e Hamas. Gli autorizzati sono stati ammessi nel terminal del valico intorno alle 8:45 ora italiana.
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Primi stranieri lasciano Gaza via Rafah
I primi stranieri stanno lasciando Gaza attraverso il valico di Rafah, come riportato dall’agenzia di stampa AFP. Anche il ministro degli Esteri britannico, James Cleverly, ha confermato l’evacuazione di alcuni cittadini stranieri in giornata. “Funzionari britannici sono già sul posto per assistere i britannici non appena saranno in grado di lasciare la Striscia di Gaza. E’ di importanza cruciale che aiuti umanitari salvavita possano entrare a Gaza il prima possibile”, ha dichiarato.
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Il Generale Figliuolo arrivato in Libano
Il Generale Francesco Figliuolo, a capo del Comando Operativo di Vertice Interforze dello Stato Maggiore della Difesa, è appena atterrato a Beirut, in Libano. Durante la sua visita, avrà l’opportunità di incontrare i militari italiani dispiegati in Libano, sia nell’ambito della missione ONU (Unifil) nel sud del paese, sia quelli coinvolti nella missione bilaterale in Libano (Mibil) a Beirut.
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Valico di Rafah riaperto per stranieri e casi più gravi
Il valico di Rafah è stato riaperto oggi per consentire il passaggio degli stranieri e dei feriti gravi fuori dalla Striscia di Gaza. Questa iniziativa è stata possibile grazie alla mediazione del Qatar, che ha facilitato un accordo tra Egitto, Hamas e Israele, con il coordinamento degli Stati Uniti.
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Media Gaza: "Uccisi due palestinesi"
Le forze israeliane hanno effettuato arresti tra i dirigenti di al Fatah a Jenin, due palestinesi sono stati uccisi e ci sono numerosi feriti in un attacco aereo sulla città. A riportare la notizia i media locali di Gaza. Nel frattempo, l’esercito israeliano ha reso noti i nomi di nove soldati caduti durante i combattimenti a Gaza il giorno precedente. Da inizio ottobre, il conflitto ha causato la perdita di 326 vite umane, suscitando profonda preoccupazione a livello internazionale.
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L'Egitto posiziona carri armati al confine con Gaza
L’Egitto ha recentemente posizionato numerosi carri armati e veicoli corazzati nelle vicinanze del checkpoint di Rafah, al confine con la Striscia di Gaza, come riportato da Ria Novosti, che cita The Times of Israel. Questa mossa sembra essere legata alle preoccupazioni del Cairo riguardo a un possibile afflusso di migliaia di rifugiati, poiché Rafah rappresenta l’unico punto di ingresso verso la Striscia di Gaza. In precedenza, l’Associated Press aveva riferito che le autorità israeliane erano a conoscenza di un piano d’intelligence che mirava a trasferire i 2,3 milioni di abitanti dell’enclave palestinese nella Penisola del Sinai o in un paese confinante. Israele avrebbe proposto di ridurre il debito dell’Egitto attraverso la Banca Mondiale in cambio dell’accoglienza dei palestinesi in fuga da Gaza nella regione del Sinai. Tuttavia, il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi avrebbe respinto questa idea e, invece, suggerito che Israele trasferisca i rifugiati palestinesi nel Negev.
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MAPPA
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Il ventiquattresimo giorno di guerra tra Israele e Hamas è stato caratterizzato da continui attacchi dell’esercito israeliano alle infrastrutture di Hamas e a Gaza. Un attacco aereo ha colpito il campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, causando oltre 50 morti e 150 feriti, secondo fonti palestinesi. Le forze israeliane sostengono di aver mirato a miliziani di Hamas e a un comandante del gruppo responsabile dell’attacco del 7 ottobre. Hamas ha annunciato il rilascio imminente di ostaggi stranieri, mentre l’Egitto si prepara ad accogliere palestinesi feriti. In risposta ai bombardamenti, il partito Fatah ha indetto una “giornata della rabbia”. Il segretario di Stato americano Blinken è previsto in Israele venerdì. Nel frattempo, gli Houthi dello Yemen hanno rivendicato il lancio di un drone verso Israele, dichiarando solidarietà con la Palestina. Le autorità israeliane hanno riconosciuto l’esistenza di un piano dell’intelligence per il reinsediamento dei palestinesi in Egitto dopo il conflitto.