Cristina Seymandi sull'accusa pubblica di tradimento fatta da Massimo Segre: "Da che pulpito viene la predica"
L'ex compagna del finanziere ha definito quella violenza pubblica come "una pagliacciata" e crede che il video sia stato "organizzato ad arte"
Arriva la replica all’evento più discusso di queste ore: la violenza pubblica con cui il finanziere Massimo Segre ha accusato di tradimento la promessa sposta Cristina Seymandi, in occasione della festa a sorpresa organizzata per il compleanno di lei. Seymandi, che non aveva avuto spazio di parola, parla adesso di “una pagliacciata”.
Il racconto di Cristina Seymandi
In quella che viene raccontata come la “Torino bene”, nella sera del 27 luglio il finanziere Massimo Segre, anziché annunciare il matrimonio con la compagna Cristina Seymandi, ha dichiarato di volerla lasciare per un tradimento subito.
Il discorso è avvenuto alla presenza di amici e parenti ignari e il video dell’evento è stato poi dato in pasto ai social e ai giudizi degli utenti.
A La Stampa, Seymandi ricostruisce la serata e la definisce “una pagliacciata, diciamo la verità, le cose serie si risolvono in altro modo”.
Anche perché, continua: “Specifico che eravamo in 35 ed era la festa a sorpresa per il mio compleanno, organizzata da Segre. Ha coinvolto tutti i miei amici, ignari che si sarebbe verificato questo spettacolo a cui certo non avrebbero voluto partecipare”.
Seymandi è consapevole che si sia trattato di una violenza ingiustificata: “Penso che le questioni private che coinvolgono anche figli e parenti non vadano gettate sulla pubblica piazza. Poi se n’è andato via senza lasciarmi parlare accompagnato da quattro bodyguard”.
E sul video non ha dubbi. Quando le chiedono se crede che sia stato organizzato ad arte risponde: “Direi di sì visto l’uso che ne è stato fatto”.
“Lui in questo periodo era molto stanco – continua -. E guardandolo ho pensato: “Questo è impazzito”. Ma sono certa che c’è qualcuno dietro di lui che ha soffiato sul fuoco, insomma, l’ha manipolato“.
La replica sul tradimento
Ma per la compagna “le cose sono molto diverse da come lui le ha raccontate quella sera”. Inanzitutto, dice, il discorso si commenta con una sola frase: “Senti da che pulpito viene la predica. Lui deve pensare a se stesso in primis”.
E a chi sui social la condanna per le sue azioni, replica: “Chiedo di soprassedere anche perché all’interno di ogni famiglia, perché di famiglia le dinamiche sono molto complesse e difficili da comprendere dall’esterno. La verità verrà fuori. E ripeto mi spiace forse più per lui che per me“.
Il futuro lavorativo
I rapporti con Massimo Segre, però, non sono destinati a interrompersi. “Chiudere per sempre non posso, resta in piedi il lavoro e non posso permettermi di perderlo. Ma no, dopo quella sera non ci siamo più sentiti”.
“Il giorno dopo sono andata lavorare – continua la donna – perché in ogni caso ho un’azienda e i colpi di testa non me li posso permettere”.
Alle vacanze a Mikonos, invece, se ci saranno “andrò da sola”.