Covid, report Gimbe: aumento casi, la situazione negli ospedali
La Fondazione Gimbe fa il punto relativo al coronavirus sulla settimana appena trascorsa: ospedali in buona salute nonostante l'aumento di casi
Continuano a salire i contagi da coronavirus in Italia. A tracciare il quadro della settimana appena trascorsa, quella che va dal 2 all’8 settembre, è il report settimanale della Fondazione Gimbe, presieduta da Nino Cartabellotta. Nella fattispecie, viene sottolineato, aumentano più lentamente i nuovi casi, ma il numero dei positivi al covid continua a crescere e si consolida l’incremento dei pazienti ricoverati in ospedale e nelle terapie intensive.
Nella settimana presa in esame i nuovi casi sono stati 9.964 (in quella precedente erano 9.015) e del numero dei positivi al Sars Cov2 (l’8 settembre 33.789, sette giorni prima 26.754). In salita anche le persone ricoverate con sintomi (1.760 da 1.380) e in terapia intensiva (143 da 107). Aumentano i decessi (72 da 46).
I pazienti ricoverati con sintomi sono maggiormente distribuiti in sette Regioni che contano oltre il 75% del totale dei ricoveri: Lazio (354), Lombardia (248), Campania (220), Puglia (163), Emilia-Romagna (130), Sicilia (104) e Piemonte (104).
Per quel che riguarda i ricoverati in terapia intensiva, il 62% si trovano in 6 Regioni: Lombardia (27), Emilia-Romagna (16), Sicilia (13), Veneto (12), Liguria (11) e Sardegna (10).
“Anche se si tratta di numeri esigui -sottolinea Cartabellotta – che al momento non determinano alcun sovraccarico dei servizi ospedalieri, il trend in costante aumento, insieme all’incremento dei casi attualmente positivi, impongono di mantenere la guardia molto alta, soprattutto in alcune Regioni”.
Dunque finora, seppur c’è stato un aumento costante di casi, il sistema sanitario è in buona salute. Si teme però che con l’inizio della scuola ci possano essere problemi. Per questo, sottolinea il presidente, bisogna “continuare a mantenere alta l’attenzione” e attuare in tutte le Regioni, in maniera uniforme, il protocollo dell’Istituto Superiore di Sanità per la gestione dei contagi nelle scuole.
Cartabellotta parla di “momento cruciale” in riferimento alla “riapertura delle scuole”. “Tenendo conto del verosimile ulteriore aumento dei nuovi casi – aggiunge -, occorre assolutamente evitare il caos organizzativo di qualche settimana fa, quando il rientro dei vacanzieri da zone di contagio ci ha trovati inspiegabilmente impreparati”.
Per questo “è indispensabile che le Indicazioni operative emanate dall’Istituto Superiore di Sanità vengano attuate in modo uniforme in tutte le Regioni, garantendo un tempestivo sistema di testing e tracing dei casi che si manifesteranno tra alunni e insegnanti”.