Covid, nuovo report Gimbe: calano contagi ma non le vittime, c'è la svolta? Le rassicurazioni di Cartabellotta
Nell'ultima settimana i contagi da coronavirus sono calati in Italia ma non le vittime: cosa sta succedendo? La nuova analisi della Fondazione Gimbe
Calano i contagi da coronavirus in Italia ma non le vittime. È questa, in sintesi, la rilevazione del nuovo report Gimbe di oggi, giovedì 10 febbraio 2022. Il monitoraggio indipendente si riferisce alla settimana 2-8 febbraio e il presidente Nino Cartabellotta ha poi speso alcune parole in merito alle possibili riaperture in primavera.
- Covid, nuovo report Gimbe: calano contagi ma non le vittime
- Calano i contagi Covid, il commento di Cartabellotta
- Fondazione Gimbe, la situazione vaccini in Italia
- Via le restrizioni? Cosa ne pensa Cartabellotta
Covid, nuovo report Gimbe: calano contagi ma non le vittime
Nel monitoraggio Covid della Fondazione Gimbe è emerso che, rispetto alla precedente, si assiste questa settimana a “una riduzione (-27,9%) di nuovi casi (649.345 contro 900.027) a fronte di un numero di decessi che non accenna a diminuire (2.587 contro 2.581), +0,2%”.
Il report ha evidenziato poi che “sono in calo anche i casi attualmente positivi (1.927.800 contro 2.476.514), le persone in isolamento domiciliare (1.908.087 contro 2.455.092), i ricoveri con sintomi (18.337 contro 19.873) e le terapie intensive (1.376 contro 1.549)”.
Calano i contagi Covid, il commento di Cartabellotta
“I nuovi casi settimanali – ha dichiarato il presidente Nino Cartabellotta – registrano per la seconda settimana consecutiva una netta flessione: circa 650mila con una riduzione del 27,9% rispetto alla settimana precedente e una media mobile a 7 giorni che scende da 121.741 casi del 2 febbraio a 92.764 l’8 febbraio (-23,8%). Un dato in parte conseguente alla minore circolazione del virus, documentata dalla riduzione del tasso di positività dei tamponi, in parte al calo dei tamponi”.
Fondazione Gimbe, la situazione vaccini in Italia
Inoltre, nella settimana 2-8 febbraio “si registra un ulteriore calo dei nuovi vaccinati: 186.744 rispetto ai 278.940 della settimana precedente (-33,1%). Di questi il 41,8% è rappresentato dalla fascia 5-11 anni: 77.985, in netta flessione rispetto alla settimana precedente (-35,2%). Nonostante l’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale e l’imminente introduzione dell’obbligo di green pass rafforzato sui luoghi di lavoro, tra gli over 50 il numero di nuovi vaccinati scende ulteriormente, attestandosi a quota 47.951. In continuo calo anche le fasce 12-19 e 20-49″.
All’8 febbraio “sono ancora 7,1 milioni le persone senza nemmeno una dose di vaccino, di cui 1,8 milioni guarite da meno di 180 giorni e 5,3 milioni vaccinabili. Questi dati – ha avvertito Gimbe – portano a due considerazioni: se da un lato il fatto che oltre 1,7 milioni di persone siano entrate in contatto con il virus alza il livello di immunità della popolazione, dall’altro il numero di persone non protette da Covid-19 è ancora molto elevato e, soprattutto, l’immunità derivante dall’infezione cala progressivamente nel tempo, confermando la necessità di vaccinarsi entro 6 mesi dall’avvenuto contagio”.
Il presidente Gimbe Nino Cartabellotta
Via le restrizioni? Cosa ne pensa Cartabellotta
Mentre si avvicinano i primi allentamenti alle restrizioni contro il coronavirus, con l‘addio alle mascherine almeno all’aperto, Nino Cartabellotta ha voluto rassicurare da un lato ma anche lanciare un avvertimento:”Con l’avvicinarsi della scadenza dello stato di emergenza, la cui estensione non è più giustificabile in Parlamento, si stanno insinuando nel dibattito scientifico e politico termini che nulla hanno a che vedere con la situazione attuale: dalla circolazione endemica del virus addirittura all’imminente fine della pandemia”.
“Distorsioni della realtà molto pericolose – ha avvertito il presidente Gimbe – perché eccesso di ottimismo e disinformazione se da un lato non aiutano a contrastare l’esitazione vaccinale, dall’altro rischiano di legittimare decisioni azzardate e rischiose, come la decadenza dell’obbligo di mascherina negli ambienti chiusi”.
“Siamo nella fase discendente della quarta ondata ma la riduzione della circolazione del virus è sovrastimata da una minore attività di testing, il calo della pressione sugli ospedali è lento e spesso irregolare e la curva dei decessi ancora non accenna a scendere. A fronte, però, di elevate coperture vaccinali, booster incluso, e dell’arrivo della primavera, i dati legittimano – ha concluso – un cauto ottimismo finalizzato al graduale allentamento delle misure”.