Covid, le misure per contenere il contagio: i tre scenari del Cts
Il Comitato tecnico scientifico ha elaborato tre scenari di diffusione del coronavirus e le relative misure da adottare
In seguito all’impennata dei contagi, è in arrivo una nuova stretta del governo con ulteriori restrizioni con cui tentare di combattere la diffusione del coronavirus. Nuove misure che sarebbero rivolte in particolare alla movida e ai momenti conviviali in famiglia e tra amici. E che verranno valutate nella riunione urgente convocata dal ministro della Salute Roberto Speranza con il Comitato tecnico scientifico.
Le decisioni, riporta il Messaggero, verranno prese anche in base al documento elaborato dagli esperti del Cts sui tre scenari di diffusione del coronavirus. Un testo guida dove per ognuno degli scenari vengono indicate le misure più idonee da adottare per contrastare la diffusione del Covid-19.
Tre situazioni ipotetiche che vengono indicati con dei colori, dal giallo al rosso, in base alla gravità. Ecco quali sono.
Coronavirus, il primo scenario
Il primo scenario è il “giallo” e corrisponde alla situazione attuale. Il contagio è diffuso su tutto il territorio nazionale, con un indice Rt di trasmissibilità tra 1 e 1,25, ma è ampiamente gestibile dal sistema sanitario nazionale. L’obiettivo in questa situazione è quello di contenere e reprimere i vari focolai.
Il Cts suggerisce di rafforzare il distanziamento sociale e ridurre le possibilità di assembramento. Quindi promuovere lo smart working e la possibile interruzione “delle attività sociali, culturali e sportive maggiormente a rischio”, anche solo su base oraria.
Oltre all’istituzione di zone rosse locali e alla possibilità di limitare la mobilità della popolazione in zone ristrette, come comuni e province.
Per la scuola viene suggerito lo scaglionamento a rotazione delle lezioni tra mattina e pomeriggio, la didattica a distanza negli istituti superiori e la chiusura temporanea in base ai casi sospetti.
Covid, il secondo scenario del Cts
Il secondo scenario viene definito “arancione” ed è quello in cui potrebbero precipitare le Regioni più colpite come Lombardia e Campania. Si ha quando l’indice Rt di trasmissibilità è tra 1,25 e 1,5 e vengono evidenziati rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo.
In questa situazione gli esperti del Comitato tecnico scientifico suggeriscono “interventi straordinari estesi”, come lockdown temporanei di 2-3 settimane in comuni e province e restrizioni alla mobilità sia tra le regioni che all’interno. Possibile anche lo stop alle attività produttive “con situazioni di rischio”.
Per la scuola le misure previste sono simili a quelle ipotizzate per lo scenario giallo, anche se più stringenti.
Coronavirus, lo scenario più grave
Lo scenario “rosso” è il più grave dei tre, quello che non si vorrebbe mai dover affrontare. Il virus si diffonde in modo incontrollato, con l’indice Rt oltre 1,5 e con ospedali e terapie intensive vicine al collasso. Uno scenario simile al marzo scorso.
Con una situazione del genere le misure da adottare sarebbero il lockdown generalizzato, con restrizioni alla circolazione tra regioni e province e la chiusura di scuole e università, con il conseguente ricorso alla didattica a distanza.