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Coronavirus: quante bufale, fake news e falsi audio su Whatsapp

C'è chi si diverte a seminare il panico con notizie false diffuse tramite messaggini

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

In piena crisi per il rischio contagio del coronavirus che arriva dalla Cina, bisogna stare molto attenti anche da dove arrivano le notizie. Perché parallelamente alle fonti ufficiali e agli organi di informazioni ci sono quelle news incontrollate e incontrollabili alla base proprio della grande psicosi che si sta generando. Per il 99,9% delle volte si tratta di grandi bufale e fake news che corrono per lo più in rete, soprattutto Whatsapp.

In questo senso giocano un ruolo fondamentale gli audio WA. E ce ne sono di tutti i tipi, tutti falsi. Ultimo in ordine di tempo quello in cui una donna che si qualifica come sedicente infermiera del Policlinico Umberto I di Roma e parla di 27 casi sospetti di infezione da coronavirus.

Un audio diventato subito virale che ha costretto la direzione sanitaria del Policlinico Umberto I di Roma a smentire tutto: “La direzione sanitaria smentisce tassativamente. All’Umberto I sono stati registrati solo 2 casi sospetti, dichiarati negativi dopo gli accertamenti eseguiti dallo Spallanzani”.

Ma in questi ultimi giorni di grandi timori per il rischio contagio, ogni regione, ogni città ha la sua catena di Sant’Antonio di messaggi, audio e non, generati ad arte da burloni o sconsiderati, che seminano il panico per uno strano senso del divertimento.

Alcune di queste fake news riportano testimonianze false di persone residenti a Wuhan che parlano di città in assetto militare con tanto di pena capitale e esercito pronto a sparare; numeri del contagio e delle vittime gonfiato molto oltre le cifre ufficiali; catene di Sant’Antonio che raccomandano di non entrare in contatto con persone cinesi in Italia e di non andare a mangiare nei ristoranti asiatici; cure preventive come prendere la tachipirina anche da sani e addirittura la candeggina (dannosissima per il nostro apparato digerente); ma anche presunti casi di gente infetta nelle varie città: cambia la voce, cambia il dialetto, cambia la città e l’ospedale ma c’è sempre di mezzo qualche contagiato non ufficialmente riconosciuto.

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Coronavirus in Italy Fonte foto: Ansa
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