Coronavirus e mascherine: Gabanelli tira le orecchie a Di Maio
La giornalista ex curatrice e conduttrice di Report ha parlato a Dimartedì su La7 dell'emergenza sanitaria
Un parere da sempre autorevole. Quello di Milena Gabanelli, apprezzata e meticolosa giornalista, che ha bacchettato il Ministro degli esteri Di Maio sulla questione delle mascherine. In particolar modo quelle già acquistate e bloccate in Turchia.
Milena Gabanelli ieri sera era in collegamento via Skype come oramai la maggior parte degli ospiti televisivi, in diretta nella trasmissione DiMartedì su La7. Nella lunga intervista con Giovanni Floris sono stati toccati diversi punti dell’emergenza coronavirus e specialmente quella sanitaria che sta mettendo alle strette le strutture in Italia.
Questione mascherine. Floris ha chiesto alla Gabanelli come mai in Italia non c’è nessuno che produca mascherine: “Perchè non conviene a nessun privato – la risposta dell’ideatrice e conduttrice per tanti anni di Report – dalla Cina le mascherine arrivano a prezzi irrisori, 19 centesimi, una concorrenza imbattibile per ogni nostra proposta, se non dal tramite una produzione del pubblico e non del privato”.
Di Maio dov’è? Floris ha quindi chiesto come mai tante non ci sono mascherine in Italia nonostante il nostro paese le abbia acquistate all’estero. La Gabanelli non è stata tenera con Di Maio: “Le nostre mascherine sono ferme all’aeroporto di Ankara. Il nostro ministro degli Esteri dovrebbe essere lì, a cercare di sbloccare la situazione…”. Nei giorni scorsi l’ex leader dei 5 Stelle aveva preannunciato sulla questione denunce internazionali.
L’intervista si è poi spostata sulla questione degli ospedali, pubblici e privati: “La sanità privata è stata necessaria a sollevare quella pubblica al collasso, come in questa occasione, ma anche in generale, a livello di costi. Basti pensare che molte strutture pubbliche oramai dedicano metà giornata al pubblico e poi si dedicano al privato per far guadagnare qualcosa i medici effettivamente pagati poco. Il pubblico lavora per il pubblico, il privato lavora per se stesso. La sanità pubblica ha liste di attese lunghe e ha cercato di bilanciarle con servizi privati”.
E ancora sulle differenze tra nord e sud sempre in materia di sanità: “Il Nord attrae i pazienti dal Sud, vale per gli ospedali pubblici e privati. Quindi il Nord non ha interesse a che il Sud si sviluppi in questo senso. Anche la sanità privata deve svolgere un’attività remunerativa”