Coronavirus, nuova stretta: l'accusa di "procurata epidemia"
Per le uscite senza una giustificazione valida si rischia una pena molto severa
Nuovo giro di vite sulle persone che escono senza “comprovate necessità” in violazione alle misure per far fronte all’emergenza coronavirus. La decisione, come riporta il Corriere della Sera, è arrivata con l’aumento dei contagiati da Covid-19 e del numero dei denunciati.
La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha dato istruzioni al capo della polizia Franco Gabrielli e ai prefetti di tutta Italia di inasprire i controlli per chi viene sorpreso in strada senza una giustificazione valida.
È cambiato anche il modulo dell’autocertificazione, con l’inserimento di una nuova voce in cui il cittadino deve dichiarare di non trovarsi in quarantena. Nel caso in cui dovesse mentire, rischierebbe la denuncia per “procurata epidemia”.
Dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli fino al sindaco di Milano Beppe Sala, sono molti gli appelli per spiegare ai cittadini che devono rimanere a casa. L’ultimo è quello del commissario Domenico Arcuri che invita le persone a “capire che devono aiutarci ad evitare ogni contagio, a costo di qualsiasi sacrificio”.
Il Viminale, come riporta Ansa, ha così ricordato che è necessario il massimo rigore nei comportamenti che ciascuno adotta ed è fondamentale che gli spostamenti siano dettati solo da estrema e comprovata necessità.
L’analisi delle celle telefoniche della Lombardia ha segnalato che a muoversi è ancora più del 40% della popolazione della Regione.
“Domenica o la curva scende o probabilmente bisognerà valutare l’assunzione di misure un po’ più rigide”, ha detto l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera. “Io spero che i sacrifici di molti e l’atteggiamento consapevole dei lombardi possa essere sufficiente”.
Coronavirus, 43mila denunce in Italia
Il Viminale ha reso noto che, su un milione di persone controllate in seguito ai provvedimenti per il contenimento della diffusione del coronavirus, quelle denunciate sono state 43mila.
La grande maggioranza delle denunce riguarda cittadini che hanno infranto l’articolo 650 del Codice penale, non avendo rispettato un provvedimento dell’autorità: sono cioè stati trovati in giro senza motivazioni valide.