Coronavirus, mistero su paziente veneto: il racconto della moglie
Non è chiaro dove possa aver contratto il Coronavirus. La famiglia è in isolamento volontario in attesa dei risultati del test
“È stato rimandato a casa perché gli è stato detto che non aveva nulla“. Questo ha dichiarato a La Nuova Venezia la moglie del 67enne di Mira (Venezia) ricoverato in Terapia intensiva perché è risultato positivo al Coronavirus.
L’uomo, stando alla ricostruzione della signora, si era recato in ospedale per la prima volta il 13 febbraio, a Mirano, perché stava poco bene, ma era stato mandato a casa. Dopo pochi giorni, il 17 febbraio, era tornato al Pronto Soccorso, perché le sue condizioni erano peggiorate. A quel punto, dopo il ricovero, era stato mandato prima a Dolo e poi a Padova.
Il 67enne, ha spiegato la moglie a La Nuova Venezia, “non frequenta bar, non frequenta associazioni sportive. Non facciamo vita mondana e quando usciamo, usciamo sempre insieme perché siamo una coppia molto unita, ma solo per fare la spesa. Davvero non riesco a capire dove possa essere avvenuto il contagio”.
L’anziano è un pensionato, e prima del ritiro dal mondo del lavoro faceva l’autista di scuolabus. La moglie, i due figli e i parenti più stretti sono stati sottoposti al tampone, ma al momento non si conosce il risultato. Tutta la famiglia ha optato per l’isolamento volontario.