Coronavirus, terza vittima in Italia: sale il numero dei contagi
Il decesso è stato registrato a Cremona: la donna era ricoverata nel reparto di oncologia e aveva già "una situazione molto compromessa"
Sale a tre il numero delle vittime di coronavirus in Italia. Dopo la morte di due pazienti nella giornata di ieri a Vo’ Euganeo e Casalpusterlengo, un nuovo decesso è stato registrato nella giornata di domenica. Stando a quanto riferito da Ansa si tratta di una donna che era ricoverata nel reparto di oncologia dell’ospedale di Crema, in provincia di Cremona. La paziente, secondo quanto dichiarato dall’assessore al Welfare della Regione Giulio Gallera, era una donna anziana che aveva “una situazione molto compromessa e aveva anche il coronavirus”.
Intanto l’Italia si conferma il Paese europeo con più casi di Coronavirus. Sono 6 le regioni colpite, e 152 pazienti risultati positivi al test. In Lombardia sono stati confermati 112 contagi, 25 in Veneto, 9 in Emilia Romagna, 6 in Piemonte, 3 in Trentino (turisti provenienti dalla Lombardia) e 2 nel Lazio (la coppia di turisti cinesi ricoverati all’Istituto Spallanzani di Roma).
Secondo quanto riferito da Ansa l’Italia, ad oggi, è il terzo paese al mondo con il più alto numero di contagi.
Nuovi casi di Coronavirus in tutta la Lombardia
Aumenta il bilancio dei contagiati in Lombardia. Secondo quanto riportato da Ansa nelle scorse ore sono stati accertati 4 nuovi casi nella Bergamasca dove nel pomeriggio è stato chiuso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Alzano Lombardo. Nella struttura, come riferito, sono stati registrati infatti due casi, un paziente ed un infermiere risultati positivi ai test.
Il Pronto soccorso è in isolamento e si sta valutando se chiudere l’intero ospedale. Gli altri due casi si sono registrati a Seriate e Bergamo.
È risultato positivo al test per il Coronavirus anche uno studente di 17 anni residente in un paese della Valtellina, che studia nell’istituto agrario di Codogno. Venerdì, dopo esser tornato nel paese, in provincia di Sondrio, ha iniziato ad avere la febbre e gli è stato fatto il tampone all’ospedale di Sondrio.
La famiglia del giovane si è detta “fortemente arrabbiata” con l’Ats della Montagna “perché sicuramente da ieri sera l’autorità sanitaria sapeva dell’esito degli accertamenti e non ci ha informati. Lo abbiamo saputo oggi dai giornalisti. Non sappiamo cosa dobbiamo fare, se ora chiamare il medico di base, come comportarci”.
I parenti del 17enne hanno annunciato di essersi rivolti a un avvocato. Il ragazzo si trova nella sua abitazione, dove gli è stato fatto il tampone. Non sarebbe in condizioni critiche, ma avrebbe la febbre alta.
Nella notte un paziente ricoverato in rianimazione all’ospedale San Gerardo di Monza è risultato positivo al test. A quanto si apprende dall’Ansa, era stato trasportato dall’ospedale di Crema (Cremona) per consentirgli l’assistenza con la circolazione extracorporea. A Crema era stato ricoverato per una crisi respiratoria e il test del coronavirus era risultato negativo.
Nel Pavese ci sono invece 14 casi di contagio, come ammesso dall’ufficio stampa dell’ospedale San Matteo. Di questi 5 sono in rianimazione (una 32enne, il 38enne di Codogno e 3 anziani tra i 64 e i 75 anni) e 9 a malattie infettive (due giovani di 27 e 29 anni e 7 anziani tra persone tra i 57 e i 79 anni)..
Il governatore Attilio Fontana ha firmato l’ordinanza per la chiusura di tutte le scuole della Lombardia. Lo stesso provvedimento è stato adottato in Veneto e Piemonte.
L’ordinanza, si legge in una nota della Regione, prevede la “sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonchè della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per gli anziani ad esclusione degli specializzandi e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza”.
Casi di Coronavirus in Veneto: isolato l’ospedale di Schiavonia
In Veneto i casi di positività al Coronavirus sono saliti a 25, di cui 19 a Vo’ Euganeo (Padova), 4 a Mira (Venezia) e 2 a Venezia. Secondo l’ordinanza emessa dal ministro della Salute Roberto Speranza e dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, rimane vietato l’accesso all’ospedale di Schiavonia (Padova).
Nel nosocomio sono stati accertati i primi due casi di positività al Coronavirus, e uno dei due pazienti, un 78enne, è morto. L’attività programmata, si legge in una nota, “è tassativamente sospesa”, e tutto il personale in servizio dovrà misurarsi la temperatura, valutare eventuali sintomi, effettuare il tampone e attenderne l’esito, che mediamente arriva dopo 3 ore.
Il prefetto di Padova, Renato Franceschelli, ha annunciato che all’ospedale di Schiavonia “sono stati fatti quasi mille tamponi sugli operatori e per fortuna per ora non ce n’è nessuno positivo”.
Coronavirus, numero verde per non occupare il 118
Sia la Regione Lombardia che il Veneto hanno attivato dei numeri verdi per informare i cittadini e assistere chi tema di essere entrato in contatto con il virus. La decisione è stata presa per evitare il sovraccarico dei centralini del 118, intasate per le persone che chiedevano informazioni.
La Regione Lombardia ha attivato il seguente numero verde: 800 89 45 45.
In Veneto il numero verde da chiamare è 800 46 23 40.
Coronavirus, i casi di contagio in Emilia Romagna
Sono saliti a nove il numero dei contagiati presi in carico dall’ospedale di Piacenza in Emilia-Romagna. I sei nuovi casi riguardano cinque piacentini e un residente in provincia di Lodi, in Lombardia.
Tra i nuovi casi, secondo quanto comunicato dalla Regione, ci sono anche due medici e un infermiere dell’ospedale di Piacenza. Dei nove positivi al coronavirus, 5 sono ricoverati in ospedale e 4 si trovano in isolamento nella propria abitazione.
Il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha aggiunto su Facebook di aver individuato nella Rems di Reggio Emilia la struttura nella quale accogliere i pazienti da isolare nei casi in cui non abbiano nelle loro abitazioni le condizioni per l’isolamento domiciliare.
Coronavirus, i contagi in Piemonte
il governatore piemontese Alberto Cirio ha annunciato che “i casi accertati di coronavirus in Piemonte sono sei: tre nella provincia di Cuneo e tre nella provincia di Torino. I casi nel cuneese riguardano cittadini cinesi arrivati dalla Cina il 19 febbraio. I casi nel torinese, compreso quello reso noto ieri, sono cittadini italiani”.
“Stiamo facendo analisi e verifiche per individuare e isolare il ceppo del contagio”, ha aggiunto Cirio.
Coronavirus, contagi anche in Trentino
Secondo quanto riferito dal presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti 3 sono i casi accertati di coronavirus in Trentino. Come riportato da Ansa si tratterebbe di una famiglia lombarda arrivata venerdì in Trentino per una vacanza e proveniente da una delle zone focolaio del virus.
La famiglia risiedeva in un appartamento ed è già in corso il trasferimento in un ospedale lombardo. I tre hanno accusato febbre tra i 37 e i 38 gradi e i test hanno rivelato la positività al virus. Si è in attesa delle contro analisi dello Spallanzani.
Al momento, come riferito da Fugatti, “nessun trentino è stato contagiato, verificheremo nelle prossime ore i movimenti di questa famiglia che, però, da quanto abbiamo saputo, era in un appartamento privato, non in un hotel, e quindi è rimasta piuttosto isolata, dal momento che tutti avevano la febbre. Quindi i movimenti sarebbero limitati”.
Coronavirus in Italia, paesi isolati e ordinanze per la quarantenai
Intanto un piano di isolamento delle zone focolaio è stato definito questa mattina al Dipartimento di Pubblica Sicurezza presieduta dal capo della Polizia Franco Gabrielli.
Le pattuglie delle forze di polizia presidieranno 24 ore al giorno 35 varchi di accesso alla zona rossa nel lodigiano, che comprende il territorio di 10 comuni, e 8 varchi per entrare nel territorio di Vo’ Euganeo.