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Cop26, c'è la svolta: riduzione emissioni e temperatura. Le decisioni

Dall'aumento della temperatura alla riduzione dell'anidride carbonica, tutte le novità nella bozza diffusa alla Cop26

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Svolta alla Cop26, la conferenza Onu sui cambiamenti climatici. I leader mondiali, riuniti a Glasgow, hanno raggiunto un’intesa sulla bozza finale del documento. Il testo, adesso, dovrà essere esaminato dato governi per le loro osservazioni. Le principali novità, come anticipato dall’Ansa, riguardano la “riduzione di anidride carbonica del 45% entro il 2030, rispetto al livello del 2010, e a zero intorno alla metà del secolo”, in modo da “limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi fino al 2100”.

Cop26, la decisione sulla temperatura globale

Prima di tutto, a Glasgow si è arrivati a una decisione finale in merito alla temperatura globale. Nella bozza del documento, infatti, si afferma “l’obiettivo globale di lungo termine di tenere l’aumento della temperatura globale media ben sotto 2 gradi dai livelli preindustriali, e di perseguire gli sforzi per limitare l’aumento di temperatura a 1,5 C dai livelli preindustriali”.

In più, nel documento si “riconosce che l’impatto del cambiamento climatico sarà molto più basso con un aumento della temperatura a 1,5 gradi, riconoscendo che questo richiede azioni significative ed efficaci da tutte le parti in questo decennio critico, sulla base della miglior conoscenza scientifica disponibile”.

Combustibili fossili, riduzione dei combustibili fossili

Un altro punto toccato dalla bozza della Cop26, a cui ha partecipato anche il premier italiano Mario Draghi, riguarda i combustibili fossili.

Il documento “invita le parti a considerare ulteriori opportunità di ridurre le emissioni di gas serra che non sono anidride carbonica”, “chiede alle parti di accelerare l’eliminazione del carbone e dei sussidi ai combustibili fossili” e “sottolinea l’importanza critica delle soluzioni basate sulla natura e degli approcci basati sugli ecosistemi, compreso proteggere e ripristinare le foreste, nel ridurre le emissioni e proteggere la biodiversità”.

Cop26, cosa cambia per i Paesi meno sviluppati, giovani e indigeni

Anche un altro tema è di notevole importanza per la Cop26: si tratta di un fondo per i Paesi meno sviluppati. Il documento “accoglie favorevolmente gli impegni accresciuti presi dai Paesi sviluppati” per il fondo di aiuti ai Paesi meno sviluppati previsto dall’Accordo di Parigi, impegni che hanno l’obiettivo “di arrivare al più tardi nel 2023 al target dei 100 miliardi di dollari all’anno”.

Viene così sottolineata “la necessità di un aumento del sostegno delle parti ai Paesi in via di sviluppo, oltre l’obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno“. Quindi “nota con rammarico” che neppure il target dei 100 miliardi all’anno dal 2020 “è stato ancora raggiunto”.

Infine, novità per i giovani. Nonostante l’attivista Greta Thunberg abbia “bocciato” la Cop26, nel documento si “riconosce l’importante ruolo dei soggetti non statali, compresa la società civile, i popoli indigeni, i giovani e altri soggetti, nel contribuire ai progressi verso l’obiettivo della Convenzione (dell’Onu per i cambiamenti climatici, l’Unfccc, ndr) e gli obiettivi dell’Accordo di Parigi”.

Cop26, c'è la svolta: riduzione emissioni e temperatura. Le decisioni Fonte foto: ANSA
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