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Catania, il figlio disabile morì a 14 anni per il caldo: madre condannata a 6 anni e 8 mesi

Il figlio disabile di 14 anni era morto per l'eccessivo calore: per questo una donna di 45 anni è stata condannata. Ecco la sentenza

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Avrebbe lasciato il figlio disabile 14enne per ore sotto il sole, per poi spostarlo sul suo letto e nascondere le cause della morte. Il ragazzo, infatti, sarebbe morto per ipertermia e la versione della donna non aveva convinto i magistrati. Per questo oggi, martedì 29 novembre, la donna è stata condannata6 anni e 8 mesi dal gip di Caltagirone.

Il figlio disabile morì a 14 anni: la ricostruzione degli inquirenti

Il dramma si consumò il 14 agosto del 2021. A Grammichele, in provincia di Catania, le temperature estive oscillavano intorno ai 40 gradi.

Il ragazzo – scrive il giudice come riportano ‘NewSicilia’, ‘Corriere della sera’ e ‘Repubblica’ – era “affetto da tetraperesi spastico-distonica e disabilità intellettiva grave“.

CarabinieriFonte foto: iSTOCK
I carabinieri avevano scoperto che il figlio era stato spostato sul letto solo successivamente alla morte

Il corpo del 14enne fu trovato dai soccorritori, chiamati dalla stessa madre, sul suo letto, ma era morto da diverse ore. Pochi giorni dopo la donna fu arrestata e immediatamente giudicata presso la Corte di Assise di Catania, che stabilì che il 14enne non era in grado di provvedere a se stesso.

Secondo il medico legale il decesso sarebbe stato causato da una “prolungata esposizione esterna del ragazzo, verosimilmente all’azione dei raggi solari, inconciliabile con la sede di ritrovamento della salma, tanto da far presupporre che sia da collocare almeno 36 ore prima dell’arrivo dei militari”.

Secondo le indagini dei carabinieri, infatti, la donna avrebbe spostato il corpo del figlio mettendolo sul letto e – aggiunge ‘Corriere della sera’ – avrebbe quindi acceso i condizionatori per 36 ore. In un primo momento la donna, vedova e di 45 anni, avrebbe cercato di fuggire.

La difesa della madre e il processo

In sede di interrogatorio la donna ha sostenuto che il figlio sarebbe morto nel sonno e soprattutto ha ribadito di non averlo mai abbandonato.

Il processo si è celebrato con rito abbreviato davanti al gip Santino Mirabella del Tribunale di Caltagirone. Il pubblico ministero Samuela Maria Lo Martire aveva chiesto 8 anni di reclusione mentre l’avvocato della 45enne, Gianluca Nobile aveva chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste o non costituisce reato, in assenza di dolo, oppure la derubricazione a omicidio colposo non trattandosi di abbandono.

La condanna a 6 anni e 8 mesi

Il gip Mirabella, invece, ha condannato la donna a 6 anni e 8 mesi di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici e interdizione legale per la durata della pena. Ancora, la vedova 45enne è stata condannata al risarcimento danni ancora da quantificare e al pagamento delle spese processuali per la parte civile.

Il reato contestato è abbandono pluriaggravato di incapace.

tribunale Fonte foto: iSTOCK
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