Brescia, isolata variante buona del virus: "Mutato geneticamente"
La scoperta potrebbe aprire la strada a un nuovo tipo di vaccino per Covid-19
Il presidente della Società Italiana di Virologia Arnaldo Caruso, che nei giorni scorsi ha parlato della scoperta di una variante del coronavirus meno potente, che impiega il doppio del tempo per attaccare le cellule umane, ha spiegato ad Adnkronos i risultati di nuove analisi condotte sul ceppo isolato a Brescia. La variante “buona” del Sars-Cov-2 non è solo “estremamente meno aggressiva”, ma è anche “geneticamente molto diversa”.
L’Rna presenterebbe infatti “mutazioni significative” rispetto ai campioni sequenziati durante il picco dell’epidemia in Italia.
La “variante bresciana”, come è stata rinominata da Adnkronos, è stata rilevata dal Laboratorio di Microbiologia dell’Asst Spedali Civili, diretto da Arnaldo Caruso. Il tampone nel quale è stata scoperta “presentava stranamente una carica virale altissima” pur provenendo da “un paziente completamente asintomatico”.
Caruso: “Studio pronto per la pubblicazione, sequenza completa”
Prima di dare notizia della mutazione genetica, “aspettavamo di confrontarci con i colleghi più esperti in questo campo”, ha spiegato il medico. “Ora lo abbiamo fatto e finalmente possiamo riferire di avere ottenuto una sequenza completa fortemente attendibile“.
Il risultato della ricerca “è pronto per la pubblicazione. Lo sto inviando a una rivista scientifica internazionale e, come noto, questo è un processo che ha i suoi tempi. Ma fin da ora chiunque all’interno della comunità scientifica fosse interessato alla sequenza potrà contattarmi, perché siamo assolutamente pronti a condividerla”.
Arnaldo Caruso ha spiegato che in seguito al primo annuncio della variante più debole del coronavirus si sarebbe aspettato “curiosità, non certo polemiche“. La scoperta, secondo il professore, “potrà anche aprire la strada alla messa a punto di vaccini attenuati contro Covid-19”.
Caruso: “Sono almeno 7mila le mutazioni note del coronavirus”
“Mi aspettavo che ci fossero una serie di variazioni” nel Rna della variante isolata a Brescia. “Differenze molto significative del resto le avevamo individuate anche in altri ceppi, pur non modificati nell’aggressività, che stiamo studiando e sui quali pubblicheremo insieme a Massimo Clementi, dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano“.
“Pure Massimo Ciccozzi, del Campus biomedico di Roma, mi ha confermato di avere visto tantissime interessanti modifiche. Nel mondo sono almeno 7mila quelle ormai note” e “chiunque sappia di virologia sa bene che i coronavirus hanno un’alta potenzialità di mutazione”, perché “fanno della mutazione un punto di forza per replicare e propagarsi”, ha spiegato Alberto Caruso ad Adnkronos.
La nuova frontiera per i ricercatori sarà capire il “perché di queste mutazioni, quali sono quelle importanti ai fini della patogenicità dell’agente di Covid-19 e quanto sono diffuse“.
Caruso: “Potrebbero esserci altri coronavirus molto simili”
Nuovi studi potranno inoltre delinare le ‘parentele’ del Sars-Cov-2. Quelli che in gergo epidemiologico vengono definiti “alberi filogenetici“, ovvero “gruppi all’interno dei quali vengono classificati virus vicini, simili l’uno dell’altro. Il nuovo coronavirus appare essersi differenziato molto recentemente dagli altri e rientra in un albero filogenetico a parte in cui sta da solo”, almeno per ora.
Alberto Caruso non escluderebbe infatti che esistano “altri coronavirus molto molto simili. Parenti stretti” poco conosciuti, si spera, meno “esplosivi. Staremo a vedere”.
Caruso: “Ricerca falsata dai tamponi solo su malati gravi”
Il presidente Siv-Isv ha ribadito che la scoperta della variante buona del coronavirus è stata “un ritrovamento fortunato, possibile grazie a un tampone a carica virale eccezionalmente alta per questa fase epidemica”. Non esclude che altri tamponi “a titolo virale troppo basso per consentire un isolamento e un sequenziamento virale completo”, possano contenere questo ceppo.
“In passato le analisi condotte hanno riguardato tutte tamponi molto ricchi in virus, eseguiti su pazienti che da Covid-19 hanno ricevuto l’insulto più forte, sperimentandone la maggiore aggressività. Abbiamo così trovato virus simili tra loro”, ha spiegato all’Adnkronos.
Per il medico “l’analisi è stata falsata” perché a livello internazionale gli scienziati hanno selezionato “le varianti verosimilmente più aggressive“, mentre lo studio bresciano potrebbe “aprire finestre inedite”.
Caruso: “Variante permetterà la ricerca di vaccini attenuati”
Potrebbero arrivare “futuri vaccini attenuati”, gli stessi “che vengono utilizzati efficacemente per esempio contro il morbillo o la rosolia. Sapere che vi sono varianti attenuate di Sars-Cov-2” e “che abbiamo i potenziali per la sua attenuazione significa che un domani potremo sperare di sviluppare una variante virale estremamente attenuata, talmente tanto da poter essere usata come vaccino“.
Nel mentre sono allo studio nuove terapie per fermare l’infezione da Covid-19. L’Oms ha fatto ripartire i test sull’idrossiclorochina, dopo alcune esitazioni sorte in seguito a trial clinici che ne avevano evidenziato la pericolosità.