Figlio del capo ultrà accoltellò coetaneo, daspo "fuori contesto"
Alessandrò Caravita, figlio del capo ultrà interista Franco, ha ricevuto il daspo "fuori contesto" per aver ferito con il coltello un coetaneo
Accoltellò un coetaneo la notte tra il 5 e il 6 giugno in corso Garibaldi, uno dei principali luoghi della movida meneghina. Per Alessandro Caravita, 20 anni, figlio di Franco Caravita, capo ultrà dell’Inter, il questore di Milano ha disposto il daspo per condotte violente “fuori contesto”, cioè non legate a manifestazioni sportive. Ne dà notizia l’Ansa.
L’aggressione col coltello di corso Garibaldi, si legge nelle motivazioni della Questura, è “solo l’ultima manifestazione dell’indole facinorosa del ventenne, già noto alle forze dell’ordine per episodi di violenza con altri esponenti del mondo ultrà”.
Alessandro Caravita non avrà accesso agli stadi, anche all’estero, per i prossimi 4 anni, e non potrà frequentare i luoghi interessati da sosta, transito o trasporto dei calciatori e dei tifosi.
“L’obiettivo è garantire la sicurezza delle manifestazioni sportive, vietando l’accesso ai soggetti che hanno manifestato comportamenti violenti, a prescindere da dove questi abbiano manifestato la propria pericolosità”, ha spiegato la Questura all’Ansa.
Il giovane era stato arrestato per tentato omicidio, lesioni personali gravi e porto abusivo di coltello. Tra i suoi precedenti, anche una rissa nel 2018, scoppiata fuori dallo studio di un tatuatore. In quel caso venne coinvolto anche un altro frequentatore della Curva Nord di San Siro.
Alessandro Caravita è indagato anche per rissa aggravata nell’inchiesta sugli scontri tra ultrà nerazzurri e partenopei in cui perse la vita Daniele Belardinelli, tifoso interista travolto da un suv guidato da un ultrà del Napoli.