Burioni, studio plasma. Iene: "Autori del libro lo smentiscono"
Il virologo torna sulla polemica contro Le Iene sul plasma e pubblica una ricerca firmata dal suo accusatore. Il programma cerca di smentirlo
Sulla sua pagina Facebook, Medical Facts, Roberto Burioni torna sulla questione del plasma come cura per il Covid-19, per la quale è stato accusato di mentire dalla trasmissione Le Iene e pubblica i risultati di una nuova ricerca che gli darebbero ragione. La redazione del programma di Italia Uno, però, replica con una lunga nota diffusa sul proprio sito in cui afferma di aver sentito gli autori dello studio i quali avrebbero smentito quanto detto dal virologo.
Lo studio pilota sul plasma e le parole di Burioni
“Prima di tutto pare che il plasma non sia così sicuro come alcuni pensano” premette il noto virologo riportando in sintesi i dati dello studio pilota con plasma iperimmune. Secondo alcuni ricercatori degli ospedali di Pavia e Mantova, la terapia tramite plasma delle persone guarite per curare gli infetti dal virus Sars-CoV-2 avrebbe riscontrato dei gravi effetti collaterali in 4 pazienti su 46 tra i quali una grave insufficienza polmonare causata dalla somministrazione.
“Niente di eccezionale – dice Burioni – perché sono eventualità conosciute, ma corrispondono perfettamente alle cose che dicevo e per le quali sono stato accusato di mentire“.
Burioni aveva più volte espresso delle perplessità sulla reale efficacia dell’utilizzo del plasma per curare il Covid-19.
Opinioni che per la trasmissione Le Iene nascondono un conflitto di interessi, in quanto il virologo è impegnato da tempo in ricerche scientifiche sull’uso degli anticorpi monoclonali che, sempre secondo i servizi mandati in onda, promuoverebbe come terapia anti Covid-19 al posto del plasma.
Tra le firme degli studiosi impegnati nello studio, sottolinea il virologo, c’è anche Giuseppe De Donno, proprio il ricercatore che con un’intervista al programma su Italia 1 ipotizzava il conflitto di interessi di Burioni.
“Avete capito, io sono stato crocifisso da Le Iene per avere detto esattamente quello che dicono i medici che hanno condotto questa sperimentazione – conclude Burioni. Cioè che il plasma è potenzialmente utile, che i dati sono promettenti ma non ci sono ancora dati certi sulla sua efficacia e che – se questa efficacia fosse dimostrata – uno sviluppo fondamentale sarebbe quello di potere produrre anticorpi monoclonali umani in quantità praticamente illimitata.”
La replica de Le Iene
“Noi de Le Iene aspettiamo ancora un confronto sul suo presunto conflitto di interessi. Il prof. Burioni preferisce invece attaccarci su Facebook citando uno studio sul plasma iperimmune che dal suo punto di vista ne evidenzierebbe alcune criticità”, si legge nella nota de Le Iene.
“Peccato – continuano Le Iene – che gli autori di quello studio, come ci hanno raccontato al telefono i principali firmatari, sostengono che il loro lavoro dice il contrario di quanto sostiene il virologo”.
“Pare però che la sua interpretazione dello studio sia sbagliata. E a dirlo non siamo noi ma chi quello studio l’ha scritto ed effettuato. Come ci hanno raccontato al telefono i principali firmatari”.
La nota cita quindi nomi e cognomi: “Cesare Perotti, direttore del Servizio immunoematologia e medicina trasfusionale dell’ospedale San Matteo di Pavia, e Massimo Franchini, direttore del Servizio immunoematologia e medicina trasfusionale dell’Ospedale Carlo Poma di Mantova”.
“Lo studio – si legge – non dice che la terapia con il plasma iperimmune non è sicuro. Anzi, al contrario, dicono i due ematologi, ne conferma la validità. Quanto agli anticorpi monoclonali, sarebbero solo ‘una possibilità terapeutiche tutta da provare’. Insomma, il loro studio non dice quello che il prof. Burioni gli avrebbe voluto far dire”.
“‘Il plasma iperimmune si conferma una terapia che funziona nel nostro lavoro, ci sono effetti collaterali previsti e sovrapponibili a quelli di qualsiasi trasfusione di un prodotto ematico’, ci dice al telefono il prof. Perotti – proseguono Le Iene – ‘Tra le possibili, eventuali applicazioni future c’è da tenere in considerazione anche l’estrazione degli anticorpi monoclonali che sono un’altra possibilità terapeutica tutta da provare”.
“La validità della terapia col plasma iperimmune è confermata da riduzione della mortalità dal 15 al 6%, aumento della capacità respiratoria e riduzione degli indici infiammatori. Il messaggio che ha diffuso il professor Burioni è strumentalizzato”.
E ancora: “‘È previsto già un comunicato stampa per rispondere a Burioni. Le 4 reazioni avverse su 46 sono classificate come probabilmente collegati al plasma iperimmune perché questi pazienti stavano facendo anche altri trattamenti. Solo due hanno richiesto poi trattamento, le altre sono regredite da sole’, ci dice il prof. Franchini”.
“Perché allora il prof. Burioni sostiene che questa terapia non è sicura? ‘Il nostro è un progetto pilota mondiale, il primo del mondo occidentale. Non ci sono più dubbi sulla sicurezza: si parla di nulla. Ogni esperto dovrebbe restare nel suo campo e parlare di quello che sa. Sulla sicurezza ematologica io ho voce in capitolo'”, le parole sempre di Franchini.
“E se si trovasse davanti il prof. Burioni al bar che le dice quanto ha scritto su Facebook, cosa risponderebbe?”, incalzano Le Iene. “‘Lei è un grande clinico. Lasci le cose tecniche di medicina trasfusionale ai trasfusionisti. È una questione di competenze. Bisogna che ognuno parli delle cose di cui è competente. In questo paese siamo diventati in generale tutti tuttologi, tutti esperti di tutto il coronavirus. Con tifosi per l’una e l’altra terapia. Il nostro studio conferma l’assoluta sicurezza della terapia con il plasma iperimmune. Non bisogna leggere solo l’abstract, bisogna leggersi tutti i dati e tutto l’articolo. Il professor Burioni ha letto solo l’abstract, il riassunto dello studio e ha capito male per quello'”.