Margaret Spada morta nello studio di Marco Antonio Procopio: bocciato a Medicina, l'esito del test disastroso
Margaret Spada, il dottore Marco Antonio Procopio tentò in Italia di entrare all'università di Medicina: il test fu una caporetto
Marco Antonio Procopio, il medico romano indagato per il decesso della 22enne siciliana Margaret Spada, aveva provato ad iscriversi alla facoltà di Medicina e Chirurgia all’università Cattolica del Sacro Cuore di Roma Agostino Gemelli, uno dei più quotati atenei in campo clinico. Come andò? Malissimo, il test fu un disastro.
- Morte Margaret Spada: il disastroso test di Medicina di Marco Antonio Procopio
- Gli studi all'estero
- Rocca: "Lo studio non aveva l'autorizzazione per fare quell'intervento"
Morte Margaret Spada: il disastroso test di Medicina di Marco Antonio Procopio
A scovare i risultati del test di medicina di Procopio è stato il quotidiano La Repubblica che ha spulciato gli esiti ancora visibili sul sito della facoltà.
Il medico romano tentò di entrare all’università Cattolica nell’estate del 2011, quando aveva 19 anni. L’obbiettivo era quello di seguire le orme del padre, anch’egli medico di professione. Il test fu però una caporetto.
Il palazzo in cui si trova lo studio medico dell’Eur dove la 22enne Margaret Spada, morta nei giorni scorsi a Roma, si era sottoposta a un intervento di rinoplastica
Scorrendo la graduatoria, emerge che Procopio risulta essere stato uno dei peggiori studenti che si sono presentati quell’anno. In particolare si è classificato al 6230esimo posto su un totale di 6265 candidati.
L’allora 19enne ottenne 13,58 su 100, un’insufficienza senza appello che non gli ha concesso di accedere alla fase successiva, vale a dire la prova orale. Infatti hanno potuto procedere nel percorso per entrare nella facoltà solo coloro che si sono classificati entro la 601esima posizione con il punteggio di 67,67 su 100.
Gli studi all’estero
Il resto della storia è risaputo. Procopio non rinuncia al suo sogno e va a studiare in Romania, dove si laurea all’università Vasile Goldis di Arad. Poi continua il suo percorso di studi nella scuola di chirurgia plastica e ricostruttiva di Ivo Pitanguy.
Dopodiché, con il padre Marco, comincia a lavorare nel centro di famiglia in via Cesare Pavese, tra l’Eur e la Laurentina. Proprio tale struttura è quella messa sotto sequestro per fare luce sulla morte di Margaret Spada, che si è sottoposta a un intervento di rinoplastica (costo dell’operazione 2.800 euro) e che è successivamente deceduta.
Rocca: “Lo studio non aveva l’autorizzazione per fare quell’intervento”
Sulla vicenda è intervenuto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, affermando che la clinica dei Procopio non aveva le obbligatorie autorizzazioni per svolgere quel tipo di operazione.
“Da una prima analisi non ci risulta un’autorizzazione sanitaria“, ha riferito Rocca che ha aggiunto: “Queste cose sono una vergogna. I medici per primi sanno che l’autorizzazione sanitaria, che non riguarda l’accreditamento, serve per poter svolgere una qualsiasi attività sanitaria di carattere privato”.
“Sono requisiti minimi essenziali per la saluta della gente. Il mancato rispetto di queste norme è una violazione e un insulto alla stessa professione”, ha concluso Rocca.