Bullismo, lo sfogo di Filippo Sensi alla Camera: lungo applauso
Il deputato del Pd Filippo Sensi ha raccontato la sua storia di vittima di bullismo
Il deputato del Partito Democratico Filippo Sensi, durante l’esame della proposta di legge sul bullismo, ha raccontato nell’Aula della Camera dei Deputati la sua storia. Queste le sue parole, riportate da ‘Ansa’: “Sono stato per tutta la vita e sono, cito, un ‘cicciabomba‘, un ‘cannoniere‘, un ‘panzone‘, un ‘trippone‘, una ‘palla di lardo‘. Una volta un ragazzino mi gridò: ‘Sensi mi fai senso‘, lo ricordo come fosse adesso”.
Filippo Sensi ha parlato della sua storia personale illustrando un ordine del giorno relativo al ‘bodyshaming‘ e al ‘fatshaming‘, ossia la tendenza di giudicare, offendere o deridere una persona per una sua peculiarità fisica, che oggi è resa ancor più popolare dai social.
Raccogliendo un lungo applauso dell’Aula, l’ex portavoce di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi, ha raccontato la sua storia. Filippo Sensi, che ultimamente ha perso moltissimi chili, ha invitato i deputati a “considerare con attenzione queste specificità poiché riguardano le questioni del corpo”.
Ancora Sensi: “Chiunque mi conosce sa che sul mio peso scherzo, ci sorrido, lo esorcizzo, ma mi ci misuro ogni giorno e sento questo sguardo che pesa, che mi pesa. Non tutti ci riescono e facciamo finta sia un passo avanti scherzarci su, ma quando sei ragazzo, o magari ragazza, è ancora più difficile, maledettamente più difficile”.
E poi: “Non tutti ci scherzano su. Ci si chiude in casa e si seppellisce la derisione mangiando. Ancora, ancora e ancora. Il cibo come anestesia, stordimento per non sentirli più, per non sentirsi più. Perdersi lì dentro perché nessuno ci trovi, tanto nessuno ci cerca”.
Per questo motivo, il deputato Pd ha sottolineato che bisogna “fare prevenzione, sostenere e supportare chi è vittima del fatshaming, evitando che la vergogna sia un destino ineluttabile, una condanna sancita dallo sguardo degli altri che può essere il gesto più violento e aggressivo di cui siamo capaci”.
L’Aula ha applaudito a lungo l’intervento del parlamentare.