Boeing, dramma in Etiopia: ammissione di responsabilità sui 157 morti
Boeing riconosce la responsabilità del dramma avvenuto in Etiopia che costò la vita a 157 passeggeri
157 persone decedute, in Etiopia, in seguito a un incidente aereo: era il 10 marzo 2019 quando il Boeing 737 MAX 8 precipitava causando una delle più drammatiche tragedie nei cieli di cui si ha memoria. A provocare il disastro, un difetto nel sistema dell’aereo. Secondo i media locali, gli avvocati della Boeing hanno fatto sapere che l’azienda si assumerà la responsabilità del dramma. Per questo hanno presentato la richiesta in una corte federale di Chicago mercoledì.
“L’imputato, Boeing, ha ammesso di aver fabbricato un aereo con una ‘condizione’ non sicura, che è stata la causa prossima dei danni causati dallo schianto del volo 203 di Ethiopian Airlines”, si legge nel documento del tribunale.
Boeing ha inoltre sottolineato che i piloti sono esenti da colpe per lo schianto e ha anche scagionato due dei fornitori di Max coinvolti nella produzione dell’aereo. La richiesta presentata dai legali include anche un accordo vincolante, firmato da tutte le famiglie colpite dall’incidente tranne due.
Boeing riconosce le responsabilità nell’incidente in Etiopia: accordo vincolante con le famiglie delle vittime
L’accordo vincolante mette nero su bianco che i danni compensativi per ogni singola richiesta di risarcimento saranno decisi da un organismo di mediazione o in un tribunale dello stato dell’Illinois, dove ha sede la Boeing.
In una dichiarazione la compagnia ha detto che l’accordo “permette alle parti di concentrare i loro sforzi sulla determinazione della compensazione appropriata per ogni famiglia”.
Fonte foto: ANSA