Bimbo ucciso a Milano, drammatica svolta nel caso: i dettagli
Chiesto l'ergastolo per Hrustic, che ha confessato di aver ucciso il figlio. La pm: "Una notte di sevizie"
Nuovi dettagli sul caso del piccolo Mehmed, il bimbo di 2 anni e 5 mesi ucciso a Milano il 22 maggio 2019 dal padre Aljica Hrustic, 25enne di origini croate. Il pm, in seguito ai risultati dell’autopsia forniti dai medici legali, ha avanzato una nuova richiesta per l’imputato.
Bimbo ucciso a Milano: la vicenda
Nella notte del 22 maggio 2019 Aljica Hrustic, il padre della vittima, ha chiamato il 112 dicendo che il figlio era morto in seguito a una crisi respiratoria. All’arrivo dei soccorritori, tuttavia, c’era soltanto la madre del bambino, una 23enne croata, incinta del quinto figlio. Sul corpo del bambino sono poi stati ritrovati evidenti segni di violenza, e tracce di sangue sul pianerottolo di casa.
Il giovane padre, che faceva uso di droghe, in questura avrebbe poi confessato: “Non riuscivo ad addormentarmi, mi sono alzato e l’ho picchiato“.
Nuovi risvolti: “Una notte di sevizie”. La richiesta del pm
Il pm di Milano Giovanna Cavalleri ha oggi chiesto la condanna all’ergastolo con isolamento diurno per nove mesi per Aljica Hrusic, il 26enne di origini croate in cella per l’omicidio del figlio di poco più di due anni. Ne dà notizia l’Adnkronos.
“Quel colpo alla testa è l’ultimo atto di una notte di sevizie“, ha dichiarato. Il corpo senza vita analizzato dai medici legali, infatti, parla e racconta “un’escalation di violenze”: non c’è solo il colpo mortale alla testa, ma qualcosa di “incomprensibile all’animo umano”.
Il piccolo, ha fatto sapere la pm, “ha ecchimosi al volto, al tronco e agli arti inferiori, ci sono fratture diverse, ci sono morsicature tutte realizzate quella notte, bruciature da sigarette, ci sono 51 lesioni differenziate, 51 colpi uno separato dall’altro e poi quella frattura alla testa, incompatibile con una caduta, con cui si voleva cagionare la morte”.