Biella verso la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini: la proposta in Consiglio
Il Comitato M come Matteotti chiede al Comune di Biella di revocare la cittadinanza a Mussolini. In arrivo la proposta per omaggiare Matteotti
A Biella torna il dibattito sulla cittadinanza onoraria concessa a Benito Mussolini. Il Comitato “M come Matteotti” ha presentato una mozione per revocare l’onorificenza, mai formalmente ritirata. La proposta punta anche a riconoscere Giacomo Matteotti come cittadino onorario, in occasione dell’80esimo anniversario della Resistenza.
La proposta del Comitato
Il Comitato “M come Matteotti”, nato circa un anno fa con l’obiettivo di promuovere valori democratici e antifascisti, ha deciso di rilanciare una vecchia questione: chiedere ufficialmente al Comune di Biella di revocare la cittadinanza onoraria concessa a Benito Mussolini durante il Ventennio fascista.
La mozione è stata elaborata e condivisa con le forze politiche di opposizione in Consiglio comunale e si attende che venga discussa nelle prossime sedute.

Marco Cassisa, uno dei promotori, sottolinea l’urgenza della richiesta: “Il nostro è un impegno politico e culturale. Crediamo che nell’80esimo anniversario della Resistenza questa discussione sia doverosa”.
Cittadinanza onoraria a Matteotti
Accanto alla proposta di revoca della cittadinanza a Mussolini, il Comitato ha presentato anche una seconda mozione: conferire la cittadinanza onoraria a Giacomo Matteotti.
“Un padre della patria va ricordato”, spiega Cassisa. La figura di Matteotti rappresenta, secondo i promotori, il simbolo della democrazia e dell’impegno contro il fascismo, valori che si intende riaffermare con questo gesto simbolico.
Il Comitato confida che le mozioni possano essere calendarizzate al più presto.
La decisione
Per la prossima settimana, la discussione in Consiglio comunale non è ancora in programma, ma il Comitato spera di poter portare le proposte all’attenzione dell’aula nella seduta successiva.
Già due anni fa, l’allora vicepresidente dell’Anpi, Luciano Guala, aveva sollecitato il Comune su questa tematica, senza ottenere risultati. “Ora ci sono le condizioni per riaprire il dibattito”, conclude Cassisa, “la città ha bisogno di compiere una scelta chiara sui valori che intende rappresentare”.
