Bellanova e il paragone con Fornero: botta e risposta con Salvini
Il leader della Lega Matteo Salvini è tornato ad attaccare la ministra dell'Agricoltura Teresa Bellanova per la sua commozione in conferenza stampa
Il leader della Lega torna a commentare la commozione della ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, che è intervenuta per parlare del decreto Rilancio in conferenza stampa con la voce spezzata dal pianto. Matteo Salvini, a Telelombardia, ha affermato: “Ho visto ieri sera il ministro dell’Agricoltura piangere per i diritti e i problemi dei poveri immigrati da regolarizzare, con tutto l’affetto del mondo e con tutti gli italiani in difficoltà; da un ministro uno si aspetta impegno e sofferenza per i cittadini italiani in difficoltà“.
Bellanova e il paragone con Fornero: l’attacco di Matteo Salvini
Salvini aveva già paragonato ieri sera la ministra Bellanova all’ex ministra Fornero, ed è tornato alla carica su questo tema: “Poi, ovviamente, uno si ricorda le lacrime della signora Fornero che piangeva mentre fregava milioni di pensionati italiani. Allora, una volta piangi mentre freghi le pensioni, un’altra mentre regolarizzi decine di migliaia di immigrati…”.
Il riferimento è a quando Elsa Fornero, nel 2011, allora ministro del Welfare nel governo Monti, aveva annunciato l’innalzamento dei requisiti per le pensioni. E nel farlo, si era commossa.
Salvini: “Cosa c’entra la sanatoria per gli immigrati coi problemi degli italiani?”
Salvini, che sul tema dell’immigrazione si è espresso molte volte, ha poi aggiunto: “Ho letto oggi l’intervista di un ministro al ‘Corriere della Sera’ e ho appreso che la sanatoria non è rivolta solo a quelli che avevano un lavoro ma anche ai richiedenti asilo ai quali era stata bocciata la domanda. Ditemi voi cosa c’entrano con l’agricoltura, o con i problemi delle famiglie italiane, sanare migliaia di immigranti irregolari“.
La replica di Bellanova
La ministra Teresa Bellanova ha quindi risposto agli attacchi del leghista intervenendo a Radio 24: “Il confronto con Salvini, quello sì che mi avrebbe fatto davvero molto male. La professoressa Fornero è una persona di grande competenza e di grande professionalità che io rispetto e con la quale, su alcune questioni, la pensiamo in mondo diverso”.
Bellanova ha ribadito il concetto con un’altra stoccata: “Ma non è il confronto con la professoressa Fornero che mi imbarazza, mi avrebbe imbarazzato molto un confronto con Salvini“.
Bellanova: “Ho avuto la forza di piangere”
Sulla sua commozione, ha poi affermato che i sentimenti appartengono alla sfera privata, “ma ci sono momenti in cui non si riesce a governarli e per me ieri è stato uno di questi”.
“Siamo il frutto della nostra storia, chi non sente questo agisce da mestierante. Io nella mia vita ho avuto momenti difficili ma anche la fortuna di fare le cose con grande passione, e ieri tutto questo si è palesato in un momento in cui ero nella condizione di poter dire che si migliorava la vita degli altri”, ha concluso la ministra.
Anche su Facebook, Bellanova ha rivendicato i motivi dietro le sue lacrime: “È vero. Ho pianto. Ho faticato, ho combattuto, e alla fine ho pianto. Io ho avuto la forza di piangere – sì, la forza – perché ho fatto una battaglia per qualcosa in cui credevo sin dall’inizio, perché ho chiuso il cerchio di una vita che non è soltanto la mia, ma è quella di tantissime donne e uomini che come me hanno lavorato nei campi”.
La ministra ha sottolineato: “Però una cosa la voglio dire, a chi sta con me e a chi sta contro di me: le lacrime non le giudicate perché appartengono non a me sola, ma a chi ha ogni giorno il coraggio di sfidare per cambiare, sapendo che si può perdere o vincere. Sono cose che hanno a che fare con la vita, con l’impeto e la forza delle idee. Le lacrime sono il segno costitutivo, generativo della nostra specie”.
“Chi le teme, o chi non ne comprende il senso e la forza, ha perso di vista il carattere più importante dell’umano: la coscienza delle cose, quant’è prezioso mostrarsi vulnerabili”, ha sottolineato Bellanova. “Se abbiamo perso di vista questo, se non sappiamo più riconoscere cosa significa il pianto di chi crede in quello che fa, è preoccupante. Più di ogni battaglia, vinta o persa che sia”.
“La forza delle donne – ha infine aggiunto la ministra – ed anche di molti uomini, è proprio saper piangere: non esiste un “pianto di genere”, perché l’unico genere capace di pianto è quello umano. Le donne qui non c’entrano nulla: c’entrano coloro che ogni giorno portano avanti le battaglie in cui credono, magari impopolari ma giuste. Quelli che avanzano il cuore senza bisogno di calcolare le distanze. Spostano la notte più in là. E credono nella politica che guarda in faccia i problemi che attendono risposte”.