Aggredisce e uccide il fratello dandogli fuoco: arrestato 36enne, voleva intascarsi i soldi dell'assicurazione
A finire in manette è il fratello della vittima che avrebbe agito per motivi abietti con lo scopo di intascare il premio assicurativo
Un uomo di 36 anni è stato arrestato a Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, con l’accusa di aver prima aggredito e tramortito il fratello 33enne per poi bruciarlo ancora vivo uccidendolo. L’uomo è finito in manette quest’oggi, martedì 12 aprile 2022, al termine di una lunga indagine che ha portato i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia a eseguire il decreto di fermo.
Aggredisce e uccide il fratello dandogli fuoco: arrestato 36enne
A finire in manette, come comunicato dai carabinieri di Castellammare di Stabia, è stato il fratello di Domenico Martone, trovato morto carbonizzato nelle campagne di Lettere lo scorso 30 marzo. Il 33enne, secondo i primi rilievi, sarebbe stato dapprima aggredito e tramortito dal presunto killer, poi mentre era ancora in vita sarebbe stato bruciato.
A permettere il riconoscimento del corpo è stata l’autovettura, posteggiata pochi metri più avanti del luogo del ritrovamento, all’interno della quale c’era il green pass della vittima. Gli immediati accertamenti medico-legali e alcuni approfondimenti investigativi hanno portato a restringere il cerchio nell’ambito famigliare, col fratello 36enne arrestato quest’oggi.
Uccide il fratello, i motivi del delitto
A uccidere Domenico Martone, secondo i rilievi degli investigatori, sarebbe stato il fratello. Secondo gli inquirenti, che hanno indagato giorno e notte per risolvere il caso, il presunto killer avrebbe ucciso il fratello per intascare l’indennizzo di una polizza assicurativa che il 33enne aveva sulla propria vita.
All’uomo arrestato è contestato il reato di omicidio aggravato dalla premeditazione, dai motivi abietti, per aver commesso l’atrocità di aver bruciato la vittima quando era ancora in vita.
Arrestato 36enne, le indagini
A permettere di identificare il fratello 36enne della vittima come possibile killer è stato il lavoro degli investigatori che dal giorno del delitto si sono focalizzati sugli attimi precedenti all’omicidio. Dalle analisi delle immagini di videosorveglianza, infatti, è stato possibile ricostruire gli ultimi momenti della vittima e di accertare la presenza, sul luogo del delitto del fratello.
I militari dell’Arma, prima del rinvenimento del corpo carbonizzato, avevano infatti ricevuto la chiamata di alcuni residenti per l’incendio che si stava propagando nella campagna. Il fermato, dopo le formalità di rito, è stato condotto alla Casa Circondariale di Napoli Poggiorreale in attesa della convalida del fermo.