Addio 2020, il bilancio di Bassetti: chi ha vinto e chi ha perso
I vincitori e i vinti del 2020 secondo l'infettivologo Matteo Bassetti: il bilancio di "un anno molto difficile per tutti"
L’ultimo post su Facebook di Matteo Bassetti del 2020 è un bilancio dell’anno appena trascorso. Dal punto di vista del direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria, ecco chi ha vinto e chi ha perso nel 2020 a causa del Covid-19.
“Abbiamo un vincitore – ha scritto Bassetti – che è la ricerca medico-scientifica e uno sconfitto, che è la cultura e la scuola. Si parla tanto di aiutare la ripresa economica, che è sicuramente fondamentale, ma non dimentichiamoci che in campo culturale, non si può̀ andare avanti così ancora per molto. Continuando con le chiusure, le conseguenze saranno devastanti sulle future generazioni”.
“Occorre – questo è l’invito che ha voluto lanciare Matteo Bassetti – trovare una soluzione per tornare in sicurezza all’esercizio tradizionale della cultura e della istruzione. Quelle vere!!”.
“La ricerca ha vinto – ha sottolineato l’infettivologo – perché ci ha dato in pochissimo tempo armi per prevenire e curare questa malattia nuova, concludendo l’anno con ben due vaccini già approvati e disponibili. Chi esce sconfitto invece, se non addirittura morta, è la cultura, la scuola e l’università̀. Cinema, teatri, aule di scuola superiore e non solo, aule di università, tirocini pratici, musei, ecc. sono chiusi da troppo tempo. In Italia si è uccisa la cultura della socializzazione”.
Sullam situazione del San Martino, Bassetti ha osservato che “la situazione clinica dei pazienti è discreta con numerose dimissioni e molti posti liberi. Siamo organizzati e pronti qualora ci fosse un aumento di casi nelle prossime settimane. È stato – ha concluso -un 2020 molto difficile per tutti, probabilmente quasi tutto da dimenticare. Ci sono state tante perdite umane a causa del Covid: a tutti quelli che non ce l’hanno fatta va un pensiero speciale da parte mia come medico, come cittadino e come cristiano”.