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Vittorio Sgarbi contro l'istituto di Fiesole che vuole "cancellare il Natale": l'attacco a Renaud Dehousse

Vittorio Sgarbi attacca la proposta del direttore dell'Istituto universitario di Fiesole di rinominare la festa di Natale: "Proposta iconoclastica"

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Vittorio Sgarbi all’attacco: il sottosegretario alla Cultura del Governo Meloni ha criticato ferocemente la proposta, lanciata a fine ottobre, di Renaud Dehousse dell’Istituto universitario europeo di Fiesole (Eui), di rinominare la festa di Natale: “Cancellare il Natale in nome dell’uguaglianza etnica è una proposta insensata che favorisce la disuguaglianza, pura espressione d’intolleranza”, ha dichiarato il politico e volto noto della tv.

La proposta dell’istituto di Fiesole di “cancellare il Natale”

Per ottemperare agli obblighi del “Piano per l’uguaglianza etnica e razziale dell’Eui”, il presidente dell’Istituto universitario europeo di Fiesole (Firenze), Renaud Dehouss, aveva proposto di cancellare la parola “Natale” in riferimento alle festività invernali. Il tutto in nome in nome “dell’uguaglianza etnica“.

La notizia era stata riportata dall’agenzia Sir, sulla base di una corrispondenza interna di cui è venuta a conoscenza.

natale-vittorio-sgarbiFonte foto: ANSA
Il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, nel corso della trasmissione “Piazza Pulita”

La proposta avanzata sarebbe quella di rinominare il Natale con l‘espressione “festa d’inverno”, spogliando il nome da qualsiasi riferimento alla religione cristiana.

L’attacco di Vittorio Sgarbi

“Quella di Renaud Dehousse dell’Istituto universitario europeo di Fiesole, con sede nella storica Badia Fiesolana, è una proposta violenta e iconoclastica, propria di un fanatismo che ignora la storia e le tradizioni, che sono la base di ogni fondamento della ‘cultura etnica’, che non è mai esclusiva, ma sempre aperta al confronto”, ha detto Sgarbi.

“Il Natale – ha aggiunto – non è solo la festa dei cristiani, ma ha una origine pagana legata al culto del Sol invictus. Quello che noi oggi celebriamo come Natale, è un esempio eccellente di intreccio culturale, che vede coinvolta la mitologia ebraica, la mitologia cristiana, e la mitologia islamica, oltre alla ritualità pagana romana ed egiziana, insomma, culti, usanze, tradizioni di innumerevoli popoli e culture, che confluiscono insieme, in un solo momento, in cui si celebra un principio comune, il trionfo della luce sulle tenebre, del bene contro il male”.

Sgarbi ha attaccato personalmente Dehousse : “Il culto del sole nascente è un culto primordiale, un culto elementare, presente in qualsiasi mitologia, poiché il sole, nelle civiltà primitive, è visto come fonte di calore, di luce. Dove c’è il sole è il Natale. Troppo perché un professore ignorante e presuntuoso lo capisca, dando sfogo alla sua insostenibile intolleranza”.

Le critiche del mondo della politica

Oltre al commento di Sgarbi, la decisione (ancora in fase di valutazione) ha suscitato molte polemiche, attirando le critiche del mondo politico.

“Noi siamo fieri del rispetto delle nostre radici cristiane, l’Europa è basata su questo. Non è un caso che l’Italia aveva scelto la Badia Fiesolana come sede dell’Istituto”, ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Se il presidente dell’Eui “vuole annullare il Natale, allora si trovi anche un’altra sede per svolgere la sua attività”, ha dichiarato la consigliera di Fdi alla Città metropolitana di Firenze Alessandra Gallego.

Per il capogruppo di Fdi in consiglio regionale della Toscana Francesco Torselli, “duemila anni di radici cristiane, non si cancellano con una circolare”.

vittorio-natale-sgarbi Fonte foto: ANSA
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