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Autisti vessati e sottopagati, quadri caricati nel bagagliaio: nuove accuse a Sgarbi da un ex collaboratore

Un ex collaboratore di Sgarbi ha lanciato nuove accuse al sottosegretario alla Cultura, affermando di aver fatto l’autista per 20 ore e 130€ al giorno

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Dopo l’apertura delle indagini dell’Antitrust, nuove beghe arrivano sul sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi. Ora un ex collaboratore, di ruolo autista, ha affermato di aver lavorato per il critico anche 20 ore di fila per 130€ (all’incirca sei euro e cinquanta l’ora) e venendo anche abbandonato in autogrill.

Le nuove accuse a Vittorio Sgarbi

Abbandonato in autogrill in autostrada, a più di 600 km da casa, perché aveva chiesto di prendere un caffè e di riposare qualche minuto dopo 20 ore filate di lavoro in trasferta.

È solo uno degli episodi raccontati da Kevin R. R., un cittadino rumeno che è stato il penultimo autista di Vittorio Sgarbi, e che ora ha deciso di parlare, lanciando accuse pesanti al sottosegretario alla Cultura, già da diversi giorni nell’occhio del ciclone.

Autisti vessati e sottopagati, quadri caricati nel bagagliaio: nuove accuse a Sgarbi da un ex collaboratoreFonte foto: ANSA
Vittorio Sgarbi, critico d’arte, sindaco di Arpino (FR) e sottosegretario di Stato alla cultura

Una trasferta che aveva come obiettivo, secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, la consegna di un dipinto a Montecarlo. Ma dopo 20 ore di lavoro, l’uomo sarebbe stato abbandonato all’autogrill di Rio Guidone Ovest alle 2.15 del mattino. Un avvenimento che fece infuriare l’autista, che ha poi pubblicato sui social un video per lamentarsi dell’accaduto, salvo poi venire immediatamente contattato per rimuoverlo.

Il pagamento per il silenzio

“Ho appena preso un caffè dopo 20 ore di guida. Sali, scendi sopra, vai di qua e di là. Chiedo anch’io di riposare. E che cos ’è che fanno? Mi abbandonano qua, all’autogrill? Questo è il trattamento che si riceve quando dai troppo a delle persone di me**a”. Uno sfogo duro, pubblicato sui social ma rimosso poco dopo.

Perché, come raccontato dallo stesso autista, prima gli è arrivata una telefonata con l’ordine di cancellare tutto, e il giorno successivo avrebbe ricevuto un bonifico da 1500€, un pagamento per mantenerlo zitto e buono.

Ma oggi l’uomo ha deciso di parlare, raccontando di aver iniziato a lavorare per Sgarbi ad agosto del 2022, portandolo “su e giù per l’Italia non so quante volte, tra le amministrative ad Arpino e le regionali in Lombardia. Venti ore al giorno con lui. Fino alla notte del 14 maggio 2023, quando mi ha lasciato all’autogrill perché chiedevo di fermarmi e riposare”.

Un collaboratore sottopagato

“Prendevo 130 euro al giorno, ma poi lavoravo 15-20 ore. Sono meno di sette-otto euro l’ora. Contratti poi non esistono, sempre a prestazione occasionale. Perché non lo ho denunciato? Sono un ex autista rumeno. Lui è Sgarbi, io non sono nessuno” ha poi continuato l’ex collaboratore, che ha anche raccontato le motivazioni che spesso c’erano dietro i viaggi di Sgarbi.

Come quello della notte dell’autogrill, nella quale “dovevamo consegnare un quadro a Montecarlo. In quel periodo Sgarbi ha conosciuto famiglie facoltose, anche reali e uomini d’affari che vendevano e compravano opere d’arte”.

Un lavoro da incubo, che sembrava però potesse avere un lieto fine: “Dopo quella notte la sorella mi aveva detto di stare tranquillo, ‘vieni a lavorare con me’. Finalmente, ho pensato io, non vengo insultato tutti i giorni da Vittorio”. Ma così non è andata, e ora l’ex autista di sgarbi fa il serramentista in Valle d’Aosta. E forse, viste le condizioni di lavoro, in qualche modo è stato un lieto fine.

sgarbi Fonte foto: ANSA
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