Reato di omicidio sul lavoro, l'annuncio del vice ministro Sisto sulla legge per la sicurezza dopo Calenzano
Il Ministero della Giustizia propone il reato di omicidio sul lavoro dopo la strage di Calenzano, le parole del vice ministro Sisto
Presto si potrebbe parlare di omicidio sul lavoro: lo ha dichiarato il vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto dopo la tragedia di Calenzano, in provincia di Firenze, dove l’esplosione di un deposito Eni ha causato la morte di cinque operai e altri 26 feriti. Secondo le parole di Sisto, il reato proposto “conterrà specifiche aggravanti” per tutti i soggetti che non adempiono ai “fondamentali obblighi di prevenzione“.
- Arriva il reato di omicidio sul lavoro, di cosa si tratta
- La strage di Calenzano
- Gli scioperi del 10 e 11 dicembre
Arriva il reato di omicidio sul lavoro, di cosa si tratta
In un suo intervento nel corso della trasmissione Tagadà il vice ministro alla giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha annunciato che nei prossimi giorni verrà depositata una relazione e una “proposta per una nuova fattispecie di reato di omicidio sul lavoro”.
Come detto in apertura il reato conterrà le aggravanti che potrebbero essere contestate a chiunque venga meno agli obblighi fondamentali di prevenzione.
Dopo la strage di Calenzano il vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto annuncia la proposta per il reato di omicidio sul lavoro con “aggravanti per chi non adempie ai fondamentali obblighi di prevenzione”
Chi applicherà le opportune misure di prevenzione con l’adozione di un modello 231 adeguato “potrà beneficiare di un trattamento premiale“, specifica Sisto.
Ancora, la norma proposta rappresenta una “severa componente sanzionatoria“, ma allo stesso tempo si attuerebbe per “prevenire gli infortuni“, conclude il vice ministro.
La strage di Calenzano
Alle 10:10 di lunedì 9 dicembre a Calenzano, nel Fiorentino, è esploso un deposito di carburante Eni. Dopo l’esplosione si è propagato un incendio che ha interessato anche gli stabilimenti più prossimi.
L’evento ha causato la morte di cinque operai e il ferimento di altre 26 persone, due delle quali sarebbero in gravi condizioni. Questi ultimi, infatti, sarebbero stati scaraventati lontano per diversi metri.
Gli scioperi del 10 e 11 dicembre
A seguito della tragedia martedì 10 dicembre si è tenuto uno sciopero di due ore presso la raffineria Eni di Livorno, ma le sollevazioni non sono terminate.
Per mercoledì 11 dicembre, infatti, nella città di Firenze si terrà uno sciopero di 4 ore organizzato dalle sigle Cigl, Cisl e Uil mentre a Calenzano avrà luogo una manifestazione di protesta. I sindacati hanno parlato di “una guerra silenziosa che sembra non finire mai e suscita interesse sempre solo dopo tragedie come questa”.