Vissani, 'non riapro e non so quando lo farò'. La testimonianza
Vissani chiede aiuti "subito" al governo "per la sopravvivenza di tutta la categoria"
“Casa Vissani a Baschi non l’ho riaperto e non so quando lo farò. Come posso riaprire il mio ristorante in queste condizioni? Mantenere le distanze imposte in cucina non è possibile”: a dirlo all’Ansa è Gianfranco Vissani.
Vissani chiede aiuti “subito” al governo “per la sopravvivenza di tutta la categoria”.
“Dopo tutti questi mesi di chiusura le nostre aziende sono deperite”, ha spiegato Vissani. “Ogni giorno ricevo decine di telefonate da cuochi che sono disperati”.
Nello storico ristorante dello chef lavorano 18 dipendenti. “Che a oggi – ha sottolineato – non sarei in grado di riassorbire. Non ci sono le condizioni per riprendere l’attività. La mia è una macchina organizzativa complessa, per fare un piatto occorrono anche quattro cuochi contemporaneamente e questo mi viene vietato per la sicurezza”.
“Attenzione – ha sottolineato Vissani – non sto dicendo che non esiste il problema del contagio Covid, sto dicendo che molti ristoratori si trovano nelle mia situazione e se non ci sono le condizioni per aprire è giusto non farlo, ma il Governo deve sostenerci”.
Lo chef invoca anche gli aiuti dell’Europa. “L’Unione europea dimostri di essere un grande stato unito come l’America”, le sue parole. Vissani, intanto domani a Roma riaprirà “Il tuo Vissani”, “rispetto al ristorante di Baschi è una dimensione più piccola e più gestibile”, ha spiegato.