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Virus di Marburg, confermato focolaio in Guinea Equatoriale: Oms convoca riunione urgente

Il direttore dell'Oms, Ghebreyesus, ha fatto il punto sull'epidemia in corso nel Paese africano, per la quale non esistono terapie o vaccini

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L’Organizzazione mondiale della Sanità ha indetto una riunione urgente dopo la morte di nove persone in Guinea Equatoriale a causa della febbre emorragica da virus di Marburg. L’agente patogeno, appartenente alla stessa famiglia di Ebola, provoca sintomi simili e, allo stesso modo, ha un tasso di letalità molto elevato.

Virus di Marburg: la riunione urgente

Come dichiarato in un comunicato, l’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite ha convocato “una riunione urgente del Consorzio per il vaccino contro il virus di Marburg (MARVAC)… per discutere della nuova epidemia di virus di Marburg in Guinea Equatoriale”,

Lo stesso direttore dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha fatto il punto della situazione, dichiarando che “finora sono stati segnalati nove decessi in persone con sintomi compatibili con il Marburg, e uno è risultato positivo al virus”.

Virus di Marburg: il punto dell’Oms

Gli altri otto decessi sono considerati casi sospetti perché presentavano sintomi simili e molto probabilmente facevano parte della stessa catena di trasmissione – ha spiegato il numero uno dell’Oms – ma non è stato possibile confermare la presenza di Marburg perché non è stato possibile ottenere campioni.”

“Sedici casi sospetti sono stati ricoverati in strutture sanitarie con sintomi lievi e 21 contatti sono monitorati a domicilio – ha aggiunto – L’Oms sta aiutando il governo a rispondere all’epidemia dispiegando esperti in epidemiologia, assistenza clinica, comunicazione del rischio, coinvolgimento della comunità e prevenzione e controllo delle infezioni”.

Ghebreyesus ha poi ricordato che “attualmente non esistono vaccini o trattamenti approvati per la malattia del virus di Marburg, e pochi sono in fase di sviluppo. Ieri l’Oms ha convocato una consultazione del consorzio per i vaccini e le terapie contro il virus Marburg, che comprende sviluppatori ed esperti di tutto il mondo. Qualsiasi decisione sulla sperimentazione di vaccini e terapie sarà presa dalle autorità nazionali e dai ricercatori della Guinea Equatoriale.”

Virus di Marburg: che cos’è

Come spiega il portale dell’Istituto superiore della Sanità, Epicentro, il virus di Marburg fu descritto la prima volta nel 1967 a seguito di due epidemie di febbre emorragica avvenute contemporaneamente in alcuni laboratori a Francoforte e a Marburg (in Germania), e a Belgrado in Serbia, che provocarono 31 infezioni con 7 morti.

Da allora, nel corso degli anni si sono registrati sporadici focolai locali in diversi stati dell’Africa subsahariana o in viaggiatori al rientro da questi Paesi. L’ultima segnalazione è stata registrata in Ghana lo scorso anno.

Il virus appartiene alla stessa famiglia del virus Ebola, le Filoviridae, con il quale ha in comune un quadro clinico della malattia molto simile. Nella maggior parte dei casi la trasmissione è associata alla frequentazione umana di ambienti popolati da pipistrelli, come caverne e miniere.

Il periodo di incubazione generalmente ha una durata di 5-10 giorni, ma sono anche stati osservati periodi dai 2 ai 21 giorni. L’esordio della malattia è caratterizzato da sintomi non specifici come  febbre alta (39-40 °C), grave cefalea, brividi, malessere e dolori muscolari.

Dopo i primi tre giorni la patologia può provocare crampi e dolori addominali, nausea, vomito e diarrea, fino ad arrivare nei casi più gravi alla comparsa di manifestazioni della febbre emorragica, sintomi neurologici e infine al decesso.

Anche il tasso di letalità è simile a quello dell’Ebola e si aggira intorno al 50%, ma può variare tra il 24% e l’88%, in base alla gestione terapeutica del caso e dal ceppo virale. Il trattamento precoce può infatti migliorare significativamente le possibilità di sopravvivenza.

FAQ

Che cos'è il virus di Marburg?

Il virus appartiene alla stessa famiglia del virus Ebola, le Filoviridae, con il quale ha in comune un quadro clinico della malattia e un livello di letalità molto simile, che può arrivare fino all'88%.

Quali sono i sintomi?

La malattia è caratterizzata inizialmente da sintomi non specifici come  febbre alta (39-40 °C), grave cefalea, brividi, malessere e dolori muscolari. Dopo i primi tre giorni la malattia può provocare crampi e dolori addominali, nausea, vomito e diarrea, fino ad arrivare nei casi più gravi alla comparsa di manifestazioni della febbre emorragica, sintomi neurologici e il decesso.

Come si trasmette

La maggior parte dei focolai di malattia da virus Marburg è associata alla frequentazione umana di ambienti popolati da pipistrelli come caverne e miniere, suggerendo un ruolo chiave da parte dell’animale nella trasmissione del virus.

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ricercatrice-virus-marburg Fonte foto: ANSA
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