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Vigilesse licenziate a Bari dal Comune dopo la richiesta alla mafia: si erano rivolte al boss dopo gli insulti

Due vigilesse sono state licenziate dal Comune di Bari per essersi rivolte a un fedele del boss in seguito a insulti da parte di un multato

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Le due vigilesse che avevano chiesto aiuto al boss per punire un automobilista sono state licenziate. Il Comune di Bari le aveva già sospese, ma dopo l’indagine per omessa denuncia, è stato deciso l’allontanamento. Sono Rosalinda Biallo e Anna Losacco, rispettivamente di 55 e 59 anni, le due donne licenziate per il contatto con un fedele del clan Parisi per la punizione di un guidatore.

La richiesta al clan mafioso

Il caso che ha portato al licenziamento delle due vigilesse inizia nel 2019. All’epoca, le due donne aveva multato un automobilista per aver ignorato un semaforo rosso. Questo aveva protestato e poi insultato le due agenti della polizia locale. Non erano mancate neanche le minacce.

A quel punto le due vigilesse avevano deciso di rivolgersi a Fabio Fiore, fedele del boss Savinuccio Parisi, a cui aveva fatto in passato da autista (un comportamento opposto a quello della vigilessa rimossa dall’incarico a Ginosa). L’auto dell’uomo multato, non a caso, è stata rubata e ritrovata solo nel giorno della denuncia.

vigilesse licenziate Comune Bari mafia bossFonte foto: 123RF
 Vigilesse licenziate dal Comune di Bari dopo aver ricevuto aiuto dal clan mafioso

L’indagine della Procura di Bari

Dalle carte dell’inchiesta emerge che le due vigilesse hanno preferito rivolgersi al clan dei Parisi piuttosto che alle autorità e denunciare le minacce e gli insulti ricevuti. Il pm Fabio Buquicchio ha commentato come per le due “l’autorità da loro riconosciuta è quella criminale mafiosa, visto che entrambe si rivolgono (a Fabio Fiore, ndr) per metterlo al corrente del comportamento penalmente rilevante tenuto dal trasgressore”.

Sempre dalle carte si viene a sapere che le due vigilesse hanno chiamato almeno cinque volte il fedelissimo di Parisi dopo l’episodio degli insulti del guidatore.

Il licenziamento

Rosalinda Biallo e Anna Losacco, le due vigilesse dell’episodio raccontato, sono state coinvolte nell’inchiesta che lo scorso febbraio aveva portato all’esecuzione di 130 misure cautelari a Bari. Tra le persone arrestate ci sono anche  l’ex consigliera comunale Carmen Lorusso (si è dimessa dopo l’arresto) e suo marito Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale.

Dall’inchiesta Codice interno sono saltati fuori molti nomi e il Viminale ha deciso di verificare se ci sono infiltrazioni mafiose nell’amministratore comunale. L’ipotesi di scioglimento del Comune ha raggiunto l’attenzione mediatica nel momento in cui il sindaco Antonio Decaro ha deciso di rispondere, accusando il ministro Piantedosi di “atto di guerra” a stretto giro per le elezioni locali ed europee.

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