Nino Ciccarelli capo ultrà dell'Inter in arresto, per cosa è stato condannato il leader dei Viking
Il capo ultrà dell'Inter Nino Ciccarelli è stato arrestato dai carabinieri e portato in carcere: deve scontare 4 anni e 8 mesi
Torna di nuovo in carcere il capo ultrà dell’Inter Nino Ciccarelli. Lo storico leader dei Viking è stato arrestato dai carabinieri per un cumulo pena: deve scontare 4 anni e 8 mesi per l’assalto ai tifosi del Napoli del dicembre 2018 e per altri fatti minori. Ciccarelli è anche indagato nell’inchiesta della Dda di Milano sulle infiltrazioni mafiose nella curva dell’Inter.
- Arrestato capo ultrà dell'Inter Nino Ciccarelli
- L'arresto per cumulo di pene
- L'inchiesta sulle curve di Inter e Milan
Arrestato capo ultrà dell’Inter Nino Ciccarelli
Come riporta Ansa, nella mattinata di venerdì 13 dicembre Nino Ciccarelli è stato arrestato dai carabinieri di Milano in esecuzione di un provvedimento di cumulo pene diventato definitivo.
Il fondatore del gruppo dei Viking, uno dei capi ultrà dell’Inter, deve scontare 4 anni e 8 mesi di reclusione per diverse condanne.
L’arresto per cumulo di pene
Originario di Pescara, 55 anni, Nino Ciccarelli è stato arrestato per scontare in carcere un cumulo di pene.
La condanna maggiore, 3 anni e 10 mesi, è relativa agli scontri tra ultrà avvenuti dopo la partita tra Inter e Napoli del 26 dicembre 2018.
Durante quegli scontri morì il varesino Dede Belardinelli, investito dall’auto di alcuni tifosi napoletani.
Ciccarelli è stato condannato per rissa e lesioni per l’assalto agli ultras napoletani. Il resto è frutto di reati minori, tra cui tra cui una guida in stato di ebbrezza.
Il legale di Ciccarelli, l’avvocato Mirko Perlino, ha chiesto e ottenuto la sua scarcerazione in quanto da tempo il 55enne ha intrapreso un percorso di recupero presso un Sert.
L’inchiesta sulle curve di Inter e Milan
Uno dei volti più noti del mondo ultras interista, Nino Ciccarelli è anche indagato nell’inchiesta della Dda di Milano che ha fatto emergere le pesanti infiltrazioni della ‘ndrangheta all’interno della curva Nord dei tifosi nerazzurri e le relazioni opache tra ultrà e società.
La sua posizione nell’ambito dell’inchiesta risulta al momento molto più sfumata rispetto a diversi altri capi ultrà di Inter e Milan che sono stati arrestati lo scorso 30 settembre.