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Unabomber, la procura di Trieste riapre il caso a 16 anni dall'ultimo attentato: la nuova pista

I titolari del nuovo fascicolo sull'attentatore che terrorizzò il Nordest dal '94 al 2006 credono che "qualcosa possa essere ancora fatto"

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Potrebbe nascere una nuova pista sul caso Unabomber grazie alle nuove tecnologie e le banche dati per le analisi del Dna. Dopo 16 anni dall’ultimo attentato la procura di Trieste riapre le indagini accogliendo l’istanza presentata dal giornalista Marco Maisano insieme a due delle vittime del bombarolo anonimo, che tra il 1994 e il 2006 provocò il terrore tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Unabomber, il nuovo fascicolo

Titolari del nuovo fascicolo saranno il procuratore capo Antonio De Nicolo e il pm Federico Frezza, ultimo pm a essersi occupato di Unabomber.

“Abbiamo deciso di riaprire il caso Unabomber perché pensiamo che qualcosa possa essere ancora fatto” ha dichiarato De Nicolo al Corriere della Sera, aggiungendo che “il primo passo sarà un censimento completo dei reperti”.

La decisione è arrivata su spinta di Marco Maisano, conduttore TV e autore di OnePodcast incentrato sul caso Unabomber, che ha fatto richiesta ufficiale di riapertura delle indagini insieme a due delle vittime degli attentati dinamitardi, Francesca Girardi e Greta Momesso.

Unabomber, la nuova pista

Analizzando i documenti sul caso Maisano avrebbe trovato alcuni indizi che fanno riferimento al capello rinvenuto su un finto uovo inesploso il 3 novembre 2000 al supermercato “Il Continente” di Portogruaro e anche i verbali in cui parla delle tracce di saliva.

“Verificheremo se da tutto il materiale organico allora repertato è stato estratto o meno il Dna – ha anticipato De Nicolo al Piccolo – È possibile che in alcuni casi, con i metodi utilizzati allora, non fosse ritenuto estraibile, mentre con quelle attuali magari sì. Quindi dobbiamo constatare se c’è del materiale utilmente sottoponibile a indagini genetiche”.

Unabomber, chiesta la riapertura delle indagini sul bombarolo: recuperato un capello e tracce di salivaFonte foto: ANSA
Rilievi dei carabinieri dopo lo scoppio di un ordigno a Trieste probabilmente di Unabomber 

La reazione del legale dell’ingegnere Zornitta

L’unico indagato nell’inchiesta sui circa 30 ordigni esplosi nel Nordest fu l’ingegnere Elvo Zornitta, la cui posizione fu archiviata nel 2009 dalla Procura di Trieste quando fu scoperto che la prova regina dell’accusa, un lamierino tagliato con una forbice sequestrata nel piccolo laboratorio annesso alla casa dell’ingegnere, era stata manomessa da un poliziotto, Ezio Zernar, poi condannato proprio per questo episodio.

Sulla riapertura del caso, l’avvocato Paniz, legale di Zornitta si dice adesso felicissimo “perché spero che così possano finalmente svanire anche gli ultimi sospetti sul mio cliente. Al tempo stesso mi sembra però difficile che possano scoprire nuovi indizi: i reperti erano stati passati tutti al setaccio dal Ris e da tre procure”.

supermercato-portoguraro-continente-unabomber Fonte foto: ANSA
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