Tre surfisti trovati morti in un pozzo del Messico, uccisi a colpi di pistola: l'ipotesi della rapina
Il triplice omicidio è avvenuto nella Bassa California, in Messico. L'ipotesi degli inquirenti: una rapina finita male. Fermate tre persone
Tre giovani surfisti sono stati ritrovati morti in un pozzo profondo cinque metri nella Bassa California, in Messico. I fratelli australiani Kake e Callum Robinson e lo statunitense Jack Carter Rhoad sarebbero stati uccisi durante una rapina finita male: i killer li avrebbero freddati con diversi colpi di pistola alla testa.
- Surfisti morti in Messico, l'arrivo dei parenti
- L'ipotesi della rapina finita male
- Bassa California schiava dei cartelli della droga
Surfisti morti in Messico, l’arrivo dei parenti
I tre ragazzi erano stati ufficialmente inseriti nella lista delle persone scomparse dalla polizia messicana lo scorso 27 aprile, quando non si erano presentati nell’albergo che avevano prenotato in una città costiera non lontana da Ensenada, popolare meta turistica conosciuta come un vero e proprio paradiso dei surfisti.
I familiari, una volta informati della sparizione dei tre giovani, si erano immediatamente rivolti alle autorità locali e parallelamente avevano lanciato diversi appelli sui social network, senza esito, fino al giorno della tragica scoperta dei cadaveri.
Le ricerche dei surfisti in Messico
I parenti delle vittime sono successivamente accorsi sul posto del ritrovamento dei corpi confermando che si trattava dei surfisti scomparsi.
L’ipotesi della rapina finita male
Gli inquirenti stanno battendo una pista ben definita: i tre surfisti sarebbero stati aggrediti da persone che volevano rubargli l’auto o forse soltanto le ruote, come riportano alcuni media messicani.
Tre persone – due fratelli e una donna – sono state arrestate con l’accusa di omicidio.
La ragazza, tra l’altro, era in possesso del cellulare appartenuto a uno dei fratelli australiani.
I tre sospettati sono Jesús Gerardo Garcia Cota detto El Kekas, la sua fidanzata Ari Gisel García Cota e suo fratello Cristian Alejandro García.
Nel loro Ford Ranger è stata trovata un’arma che potrebbe essere quella utilizzata per freddare i tre giovani.
Bassa California schiava dei cartelli della droga
Ormai da molti anni la Bassa California è teatro dalla violenza dei cartelli del narcotraffico, anche se non sono molti i fatti di sangue registrati in zone turistiche come quella dove sono stati ritrovati senza vita i tre surfisti.
Il triplice omicidio ha scatenato la rabbia dei cittadini di Ensenada: decine di persone in lutto e molti surfisti si sono riuniti in una delle piazze principali della città per esprimere la loro insofferenza al clima di terrore che regna nella zona.
“Ensenada è una fossa comune”, si legge su un cartello portato dai manifestanti. “Australia, siamo con te”, ha scritto un uomo su una della mezza dozzina di tavole da surf presenti alla manifestazione.
Il primo ministro dell’Australia Occidentale, Roger Cook, ha spiegato che “tutti gli australiani stanno soffrendo per la violenza a cui sono stati esposti i nostri connazionali”.