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Simone, il ragazzo contro CasaPound. I prof orgogliosi di lui

Parlano i docenti di Simone, finito nel vortice mediatico per essersi espresso in favore dei rom contro l'estrema destra a Torre Maura, a Roma

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È diventato virale il video in cui Simone, un quindicenne del quartiere di Torre Maura a Roma, sfida i militanti di CasaPound. Su ANSA le dichiarazioni di chi conosce bene Simone, e non accetta le accuse sui media fatte al ragazzo. Fra quelle più gravi, il tweet della giornalista Elena Stancarelli, che lo ha tacciato di non saper parlare italiano. Ma i professori di Simone non ci stanno.

Le dichiarazioni dei prof

“Simone parla e scrive un ottimo italiano. Quella fierezza, quella capacità di controbattere a delle argomentazioni – poco consone non solo nella sostanza, ma espresse anche in maniera volgare dal linguaggio del corpo – mi piacerebbe poter dire di avergliela trasmessa io, anche in parte infinitesimale. Ma non è così. È tutto merito suo. Io sono orgoglioso di Simone, e così tutti i miei amici e colleghi” ha dichiarato all’ANSA uno dei docenti del ragazzo.

E ancora: “Simone è davvero un bravo allievo di cui non solo io ma tutto il consiglio di classe va fiero. Va molto bene nelle mie materie, ma ha ottimi voti anche in latino (9 al primo quadrimestre), in matematica e tutte le altre. È esattamente acqua e sapone come si vede nel video e non c’è nessun partito politico dietro di lui. Davvero pensa le bellissime cose che ha detto, senza nessuno schieramento”.

A seguire, ANSA riporta anche gli endorsement del resto del corpo docenti. Come quello della prof di matematica, che dice “È un ragazzo altruista, che spesso aiuta i suoi compagni”. Si sbilancia di più quella di latino: “Oltre agli ottimi voti, in classe è collaborativo e corretto, ha un bello spirito di iniziativa e infine – è la prima cosa che ho notato all’inizio dell’anno – uno spiccato senso di realtà. Sono fiera di lui, oggi più che mai”.

La preside di Simone

Anche la preside dell’istituto dove studia il quindicenne di Torre Maura ha deciso di esprimersi. “Quello che ha scritto il professore è la sintesi di quello che pensa tutta la scuola”, riferendosi al post, pubblicato su Facebook, del professore di italiano. “Mi permetterei di dire che hanno un piccolo merito, nei valori che ha espresso, la sua famiglia in primis e anche la scuola, di cui spesso e volentieri si parla male, che viene denigrata e messa sotto accusa. E non sto parlando solo della nostra scuola, che Simone frequenta solo da un anno, ma di tutto il suo percorso scolastico da quando era piccolo”.

La preside ha poi ribadito l’importanza di non rendere il quindicenne un simbolo partitico. “Sono d’accordo – conclude – con quello che dice il papà di Simone e cioè che non vada esposto più di quello che non è già stato fatto perché lui è veramente un ragazzo come tanti altri, che ha espresso la sua opinione come tanti altri. È un ragazzo che ha tutto sommato il diritto di tornare a essere soltanto un ragazzo, non per ottenere esposizione mediatica, né tantomeno per faziosità politica, ma solo perché è un ragazzo consapevole e aveva voglia di esprimere il suo parere nella comunità di cui fa parte”.

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