Tesla e Musk colpiti dai dazi di Trump, l'appello della Casa al presidente dopo il crollo in Borsa
I nuovi dazi imposti dal presidente Usa Donald Trump spaventano persino l’alleato Elon Musk, che teme per il suo brand Tesla
Elon Musk è tra i più grandi sostenitori di Donald Trump, ma il brand di cui è proprietario, la casa automobilistica Tesla, non sembra essere altrettanto entusiasta dell’operato del Presidente degli Stati Uniti. In una lettera non firmata indirizzata al rappresentate per il commercio americano, il brand si è lamentato dei nuovi dazi imposti dal Governo Trump che potrebbero esporre i costruttori a “impatti sproporzionati”.
La paura per i nuovi dazi
In una lettera non firmata e indirizzata a Jamieson Greer, rappresentante per il commercio americano, Tesla dichiara grande preoccupazione per la politica economica del Governo Trump.
Circa la metà dei ricavi della casa automobilistica statunitense deriva da vendite effettuate all’estero, in Cina in particolare.

E il successo di Tesla sui competitor è dovuto anche a prezzi competitivi e tra i più bassi sul mercato delle auto elettriche.
Il brand teme che eventuali tariffe ritorsive attuate da Cina, Unione Europea, Canada e Messico potrebbero far lievitare i listini delle vetture Tesla, privandole così della loro competitività.
L’avvertimento di Tesla
Tesla sottolinea inoltre come alcuni materiali e componenti indispensabili per la produzione delle batterie delle auto elettriche non siano reperibili negli Stati Uniti.
Il rischio è che i Paesi fornitori delle materie prime (la Cina tra tutti) possano imporre limitazioni alle esportazioni negli Usa.
E se i componenti dovessero venire meno, tutti i costruttori automotive americani ne risulterebbero gravemente danneggiati.
Il rapporto tra Trump e Musk
Tesla non è l’unica azienda americana ad aver esposto le proprie rimostranze alle misure economiche avviate dall’amministrazione Trump.
La lettera della casa auto, tuttavia, assume un peso specifico diverso considerata la collaborazione tra il Presidente e il patron Elon Musk.
Non è d’altronde la prima volta che Tesla prende le distanze dal suo numero 1, le cui azioni hanno spesso danneggiato le azioni del brand.
Da quando Musk è diventato un attivista politico a tutto tondo, il titolo Tesla ha perso oltre il 40% nella borsa di Wall Street e le vendite sono calate in tutto il mondo.
E mentre Donald Trump – da sempre contrario alla mobilità elettrica – ha comprato una Tesla Model S, sono numerosi i compratori che prendono le distanze dal marchio.
Proteste fuori dagli stabilimenti Tesla si susseguono in tutto il mondo e l’adesivo per auto “l’ho comprata prima che Elon impazzisse” è il più acquistato del web.
