Su WhatsApp circola la truffa dei buoni benzina da 100 euro: come riconoscerla ed evitarla
Diversi utenti di WhatsApp hanno ricevuto un messaggio in cui si promettono buoni benzina da 100 euro: ma è una truffa. Come riconoscerla
Nuova truffa su WhatsApp, che cavalca le preoccupazioni dei consumatori legate alle variazioni del prezzo del carburante. L’ennesima bufala fraudolenta riguarda fantomatici buoni benzina da 100 euro: come riconoscere la truffa e, soprattutto, come evitare di cascarci e cosa fare se si diventa vittime.
La truffa dei buoni benzina da 100 su WhatsApp: cosa dice il messaggio
La truffa riguarda dei fantomatici buoni benzina da 100 euro di una grande compagnia italiana.
I buoni, però, non esistono: la truffa era già stata segnalata in passato da Bufale.net, portale specializzato in debunking e tentativi di phishing.
Ma cosa dice il messaggio fraudolento? Ecco il testo: “Da oggi tutte le stazioni regaleranno 10.000 buoni benzina da 100 € per protesta contro il governo e la guerra. Qui sotto è spiegato come ricevere il buono, prima che finiscono“. E segue un link.
WhatsApp e i finti buoni benzina, cosa succede se si clicca sul link truffa
Se si clicca sul link per provare a ottenere il buono benzina, subito dopo si viene dirottati su una scheda da compilare con tante informazioni personali.
Si tratta di una tecnica già vista per esempio durante la corsa al Green pass, quando diversi utenti hanno ricevuto un sms che sembrava essere stato inviato dal Ministero della Salute.
L’invio era così motivato: il certificato verde era stato clonato, quindi il destinatario del messaggio avrebbe dovuto scaricare quello nuovo attraverso il link fraudolento.
Truffa via WhatsApp, cosa fare se si riceve il messaggio
La Polizia postale raccomanda a chiunque riceva tale messaggio di non aprire il link e gli allegati, cestinando il tutto per evitare di farsi rubare i dati personali e bancari.
Lillo Vizzini, di Federconsumatori, ha dichiarato che alcuni cittadini hanno già chiamato lo sportello dell’associazione di Palermo per segnalare l’anomalo messaggio ricevuto via WhatsApp.
“È fondamentale sapere che richieste attendibili di dati personali e bancari non perverranno mai attraverso il telefono, la posta elettronica, sms o messaggi WhatsApp – ha aggiunto Vizzini – : sms e messaggi vanno cestinati, soprattutto in presenza di allegati che non vanno aperti mai. In caso di dubbi chiamare consultare una associazione di consumatori”.