Salame Nostrano ritirato per Listeria dai supermercati: tutti i lotti richiamati dal Ministero della Salute
Salame Nostrano ritirato dagli scaffali dei supermercati per presenza di Listeria: quali sono i lotti e cosa fare in caso di acquisto
Rischio microbiologico. Il Ministero della Salute ha reso noto di aver richiamato del salame dai supermercati. Si tratta del Nostrano (anche la versione con aglio) e il motivo è la presenza, in due lotti, del batterio Listeria Monocytogenes. Ecco cosa fare nel caso in cui si siano acquistate le confezioni nei supermercati e quali sono i rischi nel caso si sia consumato il prodotto in questione.
- Quali sono i lotti con la Listeria
- Cosa fare se si è acquistato il salame ritirato
- Cosa si rischia con la Listeriosi
Quali sono i lotti con la Listeria
Il Ministero della Salute ha disposto il ritiro di due lotti (compreso quello con la variante dell’aglio), considerato a rischio microbiologico, il 13 aprile 2024: riscontrata la presenza del batterio Listeria monocytogenes.
Quello che si sa è che il marchio di identificazione dello stabilimento è Salumificio F.lli Scapocchin S.R.L. e che il salame è stato prodotto dall’omonimo salumificio, precisamente nello stabilimento di Camposampiero, in provincia di Padova. I lotti di produzione ritirati sono:
- 164/24;
- 165/24.
Uno dei salami ritirati per rischio microbiologico
Tutte le confezioni del lotto vanno da 600 grammi agli 800 grammi, e sono vendute a peso.
Cosa fare se si è acquistato il salame ritirato
Se avete acquistato uno dei prodotti dei lotti in questione, la raccomandazione delle autorità sanitarie è di non consumarne il contenuto.
Anzi, va riportato al punto vendita per richiederne la sostituzione o il rimborso.
Cosa si rischia con la Listeriosi
Tutti i dettagli sull’infezione da batterio Listeria monocytogenes – Listeriosi – sono riportati sul sito del Ministero della Salute.
Si tratta di un batterio molto diffuso nell’ambiente, in grado di resistere anche alle basse temperature.
Il rischio infezione riguarda soprattutto i soggetti fragili: donne incinte, anziani, neonati e persone immunodepresse, che potrebbero sviluppare una forma grave della malattia a prescindere dalle quantità di cibo contaminato ingerito.
Il consiglio è consumare i cibi dopo la cottura, visto che il batterio non sopravvive, e soprattutto tenerli separati da altri cibi durante le fasi di preparazione: il batterio, infatti, può comunque contaminare cibi già cotti.
Gli alimenti a rischio sono diversi, tra cui:
- latte
- verdura
- formaggi molli
- carni poco cotte
- insaccati poco stagionati