Rilasciati tutti e 136 gli ostaggi dei narcos nelle carceri dell'Ecuador: continua lo stato di emergenza
136 ostaggi sono stati liberati dalle carceri dell'Ecuador, erano stati catturati durante le rivolte della scorsa settimana
Gli ostaggi sono liberi. Il personale carcerario preso catturato dai narcos durante le rivolte scoppiate la scorsa settimana nelle prigioni dell’Ecuador è stato rilasciato dopo un’azione della polizia e dell’esercito. Continua lo stato di emergenza in tutto il Paese causato dalle bande armate.
La liberazione degli ostaggi
Domenica, quando in Italia era tarda mattinata, il governo dell’Ecuador ha annunciato che tutti e 136 gli ostaggi catturati dai membri delle bande armate del Paese durante le rivolte carcerarie della scorsa settimana sono stati liberati.
“Questa notte, i protocolli di sicurezza e l’azione congiunta della polizia e dell’esercito nazionale hanno consentito il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti in diverse carceri del Paese” hanno comunicato in una nota le forze dell’ordine.
Il presidente dell’Ecuador Daniel Noboa
Le rivolte carcerarie in Ecuador erano scoppiate la scorsa settimana, dopo l’evasione di uno dei criminali ritenuti tra i più pericolosi del Paese, José Adolfo Macías, noto come Fito, capo di una delle bande armate più potenti: Los Choneros.
Cosa è successo in Ecuador
Nel 2023 i cittadini dell’Ecuador eleggono un nuovo presidente, Daniel Noboa. La promessa principale del suo programma politico è quella di ripristinare la sicurezza nel Paese. Da anni infatti in Ecuador, che confina con i due più grandi produttori di cocaina al mondo, Colombia e Perù, si sono formate pericolose bande armate legate al traffico di droga.
Le carceri, in cui sono rinchiusi molti dei capi di queste bande, sono diventate i centri di potere dei “narcos” ecuadoriani. Noboa ha quindi deciso di far trasferire i più pericolosi leader delle bande in penitenziari di massima sicurezza, per isolarli dall’esterno.
Proprio in risposta a questa mossa, Fito è fuggito dal carcere della città di Guayaquil dove era rinchiuso. Da quel momento sono cominciati una serie di episodi violenti che hanno causato la morte di 10 persone. Il presidente Noboa ha dichiarato lo stato di emergenza in tutto il Paese il 9 gennaio.
Continua lo stato di emergenza
Lo stesso 9 gennaio un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione negli studi televisivi della rete pubblica Tc Televisión di Guayaquil, costringendo gli operatori a continuare a trasmettere in diretta l’irruzione fino all’arrivo della polizia.
Sono poi scoppiate diverse rivolte nelle carceri, dove più di 100 persone tra poliziotti e personale ausiliario sono stati presi in ostaggio. Ora, con il dispiegamento dell’esercito in aiuto alla polizia, la situazione sta lentamente rientrando sotto controllo, ma Fito è ancora in fuga e lo stato di emergenza continua.