Quarta dose in autunno e terapie anti Covid, cosa ha detto l'esperto Giorgio Palù: la pandemia "non è vinta"
L'esperto Giorgio Palù dell'Aifa ha fatto il punto sulla quarta dose, che potrebbe diventare realtà con un vaccino polivalente dal prossimo autunno
La pandemia sta finendo? Presto per dirlo secondo Giorgio Palù, presidente del consiglio di amministrazione dell’Aifa, l’agenzia del farmaco italiana. Intervistato dal Corriere della Sera ha spiegato che “è presto per dire se il Covid-19 sia in via di esaurimento”, considerando che i contagi diminiuiscono in oltre 20 Paesi, ma stanno crescendo rapidamente nell’Est Europa e nel Sudest asiatico. “Non c’è area del globo dove vivano comunità isolate non raggiungibili dal virus, non vaccinate o immunizzate in seguito all’infezione naturale”.
Per questo la guerra “non possiamo dichiararla vinta”. L’unico metro di misura che abbiamo è fare il raffronto con le altre pandemie causate da coronavirus, con i “virus dell’influenza” responsabili della Spagnola (H1n1) nel 1918, dell’Asiatica H2n2 nel 1957 e della Honk Kong (H3n2) nel 1968, tutte durate “circa due anni”.
Variante Omicron, perché è diversa dagli altri ceppi ed è più resistente
La variante “Omicron presenta il più elevato numero di mutazioni finora riscontrate nel Sars-Cov-2″, che hanno reso il virus più trasmibbile e capace di “evadere la risposta anticorpale innescata da vaccino e infeziona naturale” nonché “di resistere all’efficacia terapeutica della maggior parte degli anticorpi monoclonali”.
Il nuovo ceppo, ha spiegato Giorgio Palù, “ha però acquisito anche nuove mutazioni che la renderebbero incapace di fondersi efficacemente con le cellule del polmone e causare polmoniti gravi. Ma non si può ancora etichettarla come un banale raffreddore, specie nei soggetti fragili e non vaccinati”.
“Non è da escludere” che il virus possa sorprenderci ancora, “sebbene una reversione genetica sembra poco conciliabile col programma evolutivo del Sars-Cov-2, la cui persistenza nella specie umana le è garantita da una ridotta virulenza”.
Quarta dose con un vaccino polivalente in autunno: la previsione di Palù
Sulla nuova durata del Super Green pass per chi ha ricevuto la terza dose, l’esperto ha dichiarato che “illimitato è, dal punto di vista lessicale, un termine improprio”. Infatti “non si può intendere che il booster conferisce una protezione persistente nel tempo. È più corretto parlare di validità prorogata al momento sine die“.
“Siamo in attesa di dati raccolti sul campo circa la durata della protezione vaccinale e la qualità e alla persistenza della risposta immunitaria”, ha sottolineato Giorgio Palù riguardo la quarta dose. “È quindi possibile che vengano utilizzati altri richiami magari il prossimo autunno con un vaccino polivalente e aggiornato, se si conferma l’attuale calo della curva epidemica”.
Giorgio Palù (Aifa), durante un evento di Sky Tg24.
Monoclonali e antivirali, ma il vaccino anti Covid rimane “l’arma più efficace”
Nell’intervista l’esperto di farmaci ha parlato anche degli anticorpi monoclonali, che se “usati precocemente in un contesto di prossimità territoriale avrebbero potuto salvare molte vite, ma non sempre è successo. Infatti tutte le varianti circolate precedentemente erano sensibili a questi farmaci”.
“Oggi contro Omicron è efficace solo il sotrovimab, le cui scorte sono state incrementate dalla struttura commissariale” gestita dal generale Francesco Paolo Figliuolo. “Bisogna ora investire nella produzione di altri monoclonali disegnati su Omicron e di più facile somministrazione”.
Gli antivirali, invece, “sono un presidio indispensabile per curare la malattia già in atto. Come i monoclonali potranno essere usati anche per la profilassi nelle persone fragili, esposte al contagio”.
Anche se “non sostituiscono i vaccini, che prevengono l’infezione e la malattia” e che “sono l’arma più efficace per contrastare la pandemia. Farmaci e vaccini giocano un ruolo sinergico nel limitare l’insorgenza di nuove varianti e nel favorire la transizione alla fase endemica”.