Per tre anni ha tenuto la figlia ventenne segregata in casa: donna arrestata in provincia di Avellino
Tragico caso di violenza familiare in Campania, dove una madre di 47 anni avrebbe rinchiuso e immobilizzato la figlia per anni
Nel primo pomeriggio di oggi (martedì 26 aprile) ha iniziato a circolare una notizia angosciante riguardo un presunto caso di cronaca avvenuto in Campania, nello specifico in un piccolo comune di circa 4 mila abitanti della provincia di Avellino.
Avellino, ventenne chiusa a chiave in una stanza per tre anni
Protagonista della vicenda una donna che avrebbe tenuto segregata in casa per tre anni la figlia, ad oggi poco più che ventenne. Per oltre trentasette mesi l’avrebbe costretta chiusa a chiave in una stanza dell’appartamento dove ancora adesso vivono, spesso immobilizzata e legata per le mani e per i piedi con una corda per impedirle di scappare.
La madre della ragazza è una donna di 47 anni che assieme a lei vive nella località di Aiello del Sabato, piccolo centro alle porte del territorio di Avellino, ai margini del Parco Regionale dei Monti Piacentini.
Arrestata la madre che ha rinchiuso la figlia ventenne in casa
Per la donna è scattato stamattina l’arresto, culminato al termine delle indagini svolte dagli agenti dei Carabinieri della sezione locale. Le forze dell’ordine erano venute a conoscenza della situazione domenica scorsa, quando la sorella diciottenne della vittima aveva denunciato la drammatica situazione famigliare.
Ora le due ragazze sono state trasferite in una struttura protetta mentre anche il padre, 46 anni, è stato denunciato e allontanato dall’abitazione con il divieto di avvicinarsi agli otto figli della coppia, quattro dei quali minorenni, che sono stati trasferiti presso una struttura di accoglienza temporanea (una classica casa-famiglia) sempre in provincia di Avellino.
Le condizioni di salute della ragazza e l’aiuto dei servizi sociali
Gli altri figli maggiorenni della coppia per il momento sono rimasti nell’abitazione di famiglia. Al momento dell’intervento dei carabinieri presso la dimora, la ragazza segregata era comunque in discrete condizioni di salute, anche se visibilmente provata nel fisico e nello stato d’animo molto alterato.
Diversi anni fa, dopo essere fuggita da casa ed essere stata ritrovata di notte in un bosco, la ragazza era già stata presa in carico dai servizi sociali territoriali, il cui lavoro di affiancamento psicologico – stando alle ricostruzioni della sorella – aveva prodotto in lei risultati positivi, ma le vessazioni degli ultimi 3 anni pare che abbiano fatto di nuovo regredire la sua salute psichica.