Milano, Del Debbio candidato del centrodestra? Il suo annuncio
Il giornalista, prima di iniziare la puntata di Dritto e Rovescio, ha svelato il suo futuro dopo le voci su una sua candidatura a sindaco di Milano
Giuseppe Sala, attuale sindaco di Milano, ha annunciato che si ricandiderà per guidare il capoluogo lombardo. Il centrodestra non ha ancora deciso quale figura contrapporgli: nelle ultime ore si è parlato molto della candidatura del giornalista Paolo Del Debbio, che ha deciso di approfittare della sua trasmissione, Dritto e Rovescio, per fare un annuncio.
Milano, Del Debbio si candida a sindaco? La sua risposta
“Non sono candidato a nulla e non sarò candidato a nulla, continuo a fare il mio mestiere“, ha detto Paolo Del Debbio in riferimento alle voci che lo vorrebbero candidato del centrodestra per le elezioni comunali di Milano nel 2021. ”
Il conduttore di Dritto e Rovescio ha aggiunto: “A qualcuno forse non piace questa idea… però si ciuccia il dito, come si dice in Toscana”, tirandosi quindi fuori dalla corsa a Palazzo Marino.
Del Debbio ha detto che “non è la prima volta che succede“, visto che era già stato proposto come candidato sindaco del centrodestra in passato.
“Per rispetto verso il mio pubblico, ma anche verso i miei ospiti politici, visto che questa è una trasmissione politica – ha sottolineato in apertura di trasmissione – non voglio rimanere in mezzo al guado“.
Milano, Del Debbio non si candida: gli altri papabili per il centrodestra
Del Debbio non si candiderà, il centrodestra quindi dovrà continuare a trovare un profilo adatto da contrapporre a Giuseppe Sala.
Oltre al giornalista di Mediaset, tra i profili sino ad oggi sul tavolo dell’opposizione ci sono anche quello di Alessandro Marangoni, ex prefetto, e di Maurizio Dallocchio, docente universitario e bocconiano. Senza dimenticare Roberto Rasia dal Polo, manager della Pellegrini, o Simone Crolla, segretario generale della Camera di Commercio italo-americana. Più defilato, l’avvocato Luca Santamaria.
L’idea sembra quindi quella di affidarsi a un manager e non a un politico: difficile quindi che il candidato sia un salviniano di ferro come Alessandro Morelli.