Meredith Kercher, morto il papà John: la pista della polizia
Il papà di Meredith Kercher è morto in seguito a un sospetto scippo
John Kercher, il papà 77enne di Meredith Kercher, la studentessa britannica per la cui uccisione nel 2007 a Perugia è stato condannato Rudy Guede e sono stati portati a processo Amanda Knox e Raffaele Sollecito, è morto per le conseguenze di un sospetto scippo subito tre settimane fa. Lo riporta il ‘Sun’. Dopo l’episodio, l’uomo aveva ripreso conoscenza, ma non era stato in grado di ricordare cosa fosse successo.
La polizia ritiene comunque che John Kercher sia stato vittima d’un tentativo di rapina durante il quale è stato trascinato sull’asfalto riportando diverse fratture.
Il ‘Corriere della Sera’ aggiunge ulteriori dettagli: il papà di Meredith Kercher aveva una gamba e un braccio spezzati.
Un vicino ha raccontato ai giornali inglesi: “È una cosa triste, era tanto un brav’uomo. Nessuno sa cosa sia veramente successo. Stava nel negozio di fronte, ne è uscito e all’improvviso era per terra sul marciapiede con la gente attorno”.
L’avvocato Francesco Maresca, che ha rappresentato la famiglia Kercher nell’indagine sulla morte di Meredith e in tutti i processi, ha ricordato John ai microfoni dell”Ansa’: “Una persona di una dolcezza incredibile che, pur essendo un giornalista, era sorpreso e ‘scocciato’ dal clamore mediatico intorno al processo per l’omicidio della figlia Meredith”.
Ancora Maresca: “Si commosse descrivendo la figlia quando testimoniò in aula nel processo di primo grado. John Kercher descrisse Meredith come una ragazza solare, sorridente ma anche fisicamente molto forte ed esperta di arti marziali. Per questo era convinto che fosse stata aggredita da più persone in maniera violenta ‘perché altrimenti sarebbe stata in grado di difendersi'”.
“Meredith sognava di fare la giornalista o di lavorare a Bruxelles per la Commissione europea. Qualsiasi cosa avesse scelto per me sarebbe andato bene” disse il padre John davanti alla Corte d’assise di Perugia.
In un lungo articolo sul ‘Times’, John Kercher scrisse: “Basta con la frenesia Amanda”. Poi spiegò di aver deciso di rompere il silenzio per “salvare la figlia dalla mania Foxy Knoxy (il soprannome della Knox, ndr)”, stigmatizzando i media per avere “trasformato un omicidio in entertainment”.