Mentre recita il Corano di notte lo afferrano per mani e piedi e lo buttano giù dal balcone: tre arresti
Stava recitando il Corano a notte fonda. Tre residenti dello stesso centro d'accoglienza l'hanno picchiato e l'hanno buttato già dal balcone
Stava ascoltando un programma religioso da una radiolina e contemporaneamente stava recitando alcuni passi del Corano. A un certo punto sei mani l’hanno picchiato fino a fargli perdere i sensi, poi l’hanno strappato dal letto e l’hanno buttato giù dal balcone del primo piano facendogli fare un volo di quattro metri.
- Legge il Corano di notte e lo buttano giù dal balcone
- L'egiziano non è in pericolo di vita
- Si indaga sul movente del gesto
Legge il Corano di notte e lo buttano giù dal balcone
Il tentato omicidio è avvenuto nel centro di accoglienza di largo Perassi all’Aurelio a Roma.
La vittima, che è sopravvissuta, è un egiziano di 23 anni. I tre aguzzini sono tre pachistani di 23, 25 e 26 anni.
I fatti sono avvenuti venerdì 14 luglio, ma la notizia è stata diffusa solo la settimana successiva.
L’allarme è arrivato direttamente dal personale della struttura che ha chiamato il 112.
Il posto è stato raggiunto dai sanitari del 118 e dai carabinieri della compagnia di Trastevere.
L’egiziano non è in pericolo di vita
I sanitari del 118 hanno trasportato il ragazzo in codice rosso all’Aurelia Hospital.
I medici hanno prima constatato che le lesioni non erano tali da temere per la sua vita e, infine, l’hanno trattenuto in osservazione.
I carabinieri hanno ascoltato la versione della vittima. Secondo il racconto del ragazzo egiziano, i tre pachistani non avrebbero gradito quello che stava facendo.
Così lo avrebbero raggiunto mentre era disteso sul letto per picchiarlo. Al termine del pestaggio lo avrebbero afferrato per defenestrarlo.
I tre pachistani sono stati arrestati e il tribunale di Roma ha convalidato il fermo. Al momento si trovano in carcere in attesa di giudizio.
Si indaga sul movente del gesto
Al momento non è chiaro se i tre fossero irritati dal contenuto dei versetti che venivano recitati oppure se fossero semplicemente infastiditi dal fatto che la recita stava avvenendo a notte fonda, disturbando il loro riposo già reso difficoltoso dal caldo torrido.
Nel primo caso scatterebbe l’aggravante per motivi religiosi a norma dell’articolo 604 ter del codice penale e l’eventuale pena sarebbe aumentata fino alla metà.
I tre pachistani sono in Italia da circa sei mesi e hanno un permesso di soggiorno provvisorio.