Maurizio Costanzo condannato: aveva attaccato il gip del caso Gessica Notaro in diretta TV
"Mi voglio complimentare col gip". Così Maurizio Costanzo commentava la vicenda di Gessica Notaro nel 2017, per questo è stato condannato
Maurizio Costanzo è stato condannato per una frase pronunciata durante il suo programma televisivo nei confronti di Vinicio Cantarini, il gip che si occupò del caso di Gessica Notaro. La sentenza è stata emessa presso il tribunale di Ancona.
Maurizio Costanzo condannato: cos’è successo
La sentenza è arrivata mercoledì 30 novembre da parte del giudice Maria Elena Cola del tribunale di Ancona.
Il conduttore e giornalista Maurizio Costanzo, 84 anni, dopo aver ricevuto una prima diffida è stato condannato a un anno di reclusione con sospensione della pena subordinata al risarcimento di 40mila euro a favore di Vinicio Cantarini, il gip di Rimini che si occupò del caso di Gessica Notaro.
20 aprile 2017, Gessica Notaro ospite al Maurizio Costanzo Show
Il 20 aprile 2017 Maurizio Costanzo, durante il suo programma, aveva commentato l’operato di Cantarini. Quest’ultimo aveva disposto contro Edson Tavares, ex fidanzato di Gessica Notaro, la misura cautelare del divieto di avvicinamento mentre la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari.
Ricordiamo che il 10 gennaio 2017 Gessica Notaro fu sfigurata con l’acido proprio dall’ex fidanzato. La misura cautelare disposta da Cantarini si riferiva a episodi di stalking precedenti all’aggressione con l’acido.
Durante la puntata del 20 aprile 2017 Maurizio Costanzo, commentando la decisione del gip, aveva detto: “Mi voglio complimentare col gip. Dico al Csm, al Consiglio Superiore della Magistratura: fate i complimenti da parte mia a questo gip che ha deciso questo”. Quindi: “Mi rivolgo al ministro Orlando, al ministro della Giustizia, faccia un’inchiesta su questo gip perché non ha fatto quello che gli ha detto il pm, di tenere questo qui agli arresti domiciliari”.
Per questa affermazione Maurizio Costanzo aveva già ricevuto una diffida per poi subire il processo per diffamazione aggravata.
Gli avvocati di Maurizio Costanzo hanno invece sostenuto che nella frase del conduttore non vi era alcuna volontà diffamatoria, per questo ricorreranno in appello.
L’accusa
Secondo l’accusa, invece, la frase pronunciata da Costanzo in diretta televisiva avrebbe offeso la reputazione del giudice lasciando intendere – scrive ‘Corriere della Sera’ – che l’aggressione con l’acido subita da Gessica Notaro fosse una conseguenza di una certa inoperosità da parte del gip.
Costanzo, inoltre, in quel contesto non fece mai il nome del gip al quale si riferiva nel suo appello al Csm e al ministro Orlando.
Il caso Gessica Notaro
Il caso di Gessica Notaro si colloca in quel preoccupante contesto di violenza di genere con numeri in costante crescita.
Il 10 gennaio 2017 Gessica, cantante e modella, fu aggredita con l’acido dall’ex fidanzato Edson Tavares al culmine di un’escalation di violenze e minacce.
I due si erano conosciuti presso il delfinario di Rimini, dove entrambi lavoravano, e avevano iniziato una relazione. Dopo le prime frequentazioni, Gessica aveva notato l’atteggiamento violento di Tavares e per questo aveva deciso di interrompere la relazione.
Da quel momento il cittadino capoverdiano aveva iniziato ad appostarsi sia fuori dal luogo di lavoro che fuori dall’abitazione dell’ex fidanzata, minacciando più volte di suicidarsi se non fossero tornati insieme.
“Questa era la leva psicologica che adottava con me sapendo che io sul suicidio sono molto sensibile. Mio fratello si è impiccato dopo che nostro padre era morto per un tumore”, aveva raccontato Gessica a ‘Quotidiano Nazionale’ il 16 marzo 2017.
Per i ripetuti appostamenti, la ragazza aveva denunciato l’ex fidanzato per stalking, fino a quella sera del 10 gennaio 2017. Gessica stava rientrando a casa dopo una cena con alcuni amici. Dopo aver parcheggiato si apprestava a infilare l’ingresso di casa, quando improvvisamente Tavares spuntò dal retro di un’auto posteggiata e le versò l’acido direttamente sul viso.
Per l’aggressione Tavares era stato condannato a 18 anni in primo grado, ridotti a 15 in appello.