Ucciso a Suzzara a colpi di pistola nel garage, le ipotesi sull'omicidio del 79enne trovato morto dalla figlia
Pensionato di 79 anni ucciso a Suzzara nel garage di casa, colpito alla testa da un aggressore. La figlia lo trova senza vita. Indagini in corso
Un pensionato di 79 anni è stato ucciso a Suzzara (Mantova) nel garage della propria abitazione. L’uomo, sceso per prendere l’auto, è stato colpito alla testa con alcuni colpi di pistola da un aggressore che lo stava aspettando. A trovare il corpo, in un lago di sangue, è stata la figlia. Le indagini sono affidate al pm Elisabetta Favaretti, con l’intervento dei carabinieri e dei Ris di Parma.
Omicidio a Suzzara
Nella giornata di lunedì 23 dicembre si è verificato un omicidio. La vittima è Francesco Capuano, un uomo di 79 anni, ritrovato nel garage della sua abitazione a Suzzara, vicino Mantova.
La vittima è stata scoperta dalla figlia, quando ormai non c’era più nulla da fare. Infatti, sembra che l’uomo sia stato colpito alla testa svariate volte con un’arma da fuoco.
Omicidio a Suzzara: 79enne aggredito in casa
L’omicidio si è verificato a casa della vittima, in via Biolcheria, dove l’uomo viveva con la figlia.
La ricostruzione degli eventi
Il 79enne è stato ritrovato dalla figlia che viveva con lui. Grazie al racconto della donna, è stato possibile ricostruire parte dell’accaduto della mattinata.
Sembra che l’uomo sia sceso nel garage per preparare la macchina e uscire. Ad aspettarlo c’era l’assassino, che ha sparato contro l’uomo fino a lasciarlo senza vita. L’aggressore si è dato poi alla fuga, portando con sé l’arma.
Solo dopo i fatti, la figlia è scesa per raggiungere il padre nel garage e ha trovato l’uomo riverso a terra. I due stavano per andare a fare la spesa.
Indagini in corso
Elisabetta Favaretto sta coordinando le indagini insieme ai carabinieri della compagnia di Gonzaga e i Ris di Parma. Al momento, non si esclude nessuna ipotesi, tranne quella della rapina, visto che non risulta mancare nulla né in casa né nel garage.
Poche anche le prove, senza l’arma del delitto, e le motivazioni del gesto restano un mistero.
Secondo le persone che conoscevano Francesco Capuano, l’uomo era una persona di natura mite, con qualche problema di deambulazione.